Calolzio e zone rosse. Arrigoni (Lega): “Dal Pd vergognose fake news”

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Il senatore Paolo Arrigoni (Lega)

Il senatore Arrigoni interviene in merito all’interrogazione del Partito Democratico

“Il gruppo parlamentare dei Senatori del Pd ha lanciato accuse vergognose e irricevibili”

CALOLZIOCORTE – “L’autonomia decisionale degli enti locali e il rispetto della persona e delle regole sono i valori che da sempre contraddistinguono la Lega e che anche oggi, in aula al Senato, sono stati ribaditi in risposta all’interrogazione del Partito Democratico sul regolamento per le strutture di accoglienza per migranti approvato nel mese di aprile dal Consiglio Comunale di Calolziocorte”.

Il Senatore Paolo Arrigoni, ex sindaco di Calolzio e attuale Questore a Palazzo Madama, è intervenuto in merito all’interrogazione discussa questa mattina, giovedì, in aula dal Senatore del Pd Eugenio Comincini che ha portato alla risposta del Governo tramite il Sottosegretario del Ministero dell’Interno Carlo Sibilia.

“Anche in aula il Partito Democratico ha cercato di strumentalizzare un regolamento che, nell’ambito di un piano di governo del territorio, intende esclusivamente orientare la collocazione di eventuali strutture di accoglienza verso le zone ritenute più idonee per favorire l’integrazione degli ospiti, escludendo quelle interessate da particolari criticità al solo scopo di ridurre il possibile sviluppo di tensioni sociali – spiega Arrigoni -. Tanto più che il sindaco Ghezzi, com’è stato ricordato anche dal Governo, ha evidenziato come l’attività del Comune sia sempre stata improntata alla collaborazione con la struttura di accoglienza presente sul territorio, e in quest’ottica ha deciso di sospendere l’esecutività del regolamento per permettere la convocazione di un tavolo di confronto per individuare modifiche migliorative al testo”.

“Ancora una volta e nonostante la sede istituzionale, il Gruppo parlamentare dei Senatori del Pd, che interamente ha sottoscritto l’interrogazione, ha lanciato accuse vergognose e irricevibili, parlando di apartheid e discriminazione e insistendo sulla fake news che nel comune siano state create zone inaccessibili per determinate categorie di persone – conclude l’ex sindaco di Calolziocorte -. Tutto questo però non fa altro che sminuire una volta di più la loro credibilità, già a livelli minimi tra i cittadini italiani e in particolar modo tra quelli di Calolziocorte”.