Calolzio. Il consigliere Cola all’attacco sul Piano di riordino delle scuole

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Sulla riorganizzazione delle scuole il consigliere Paolo Cola critica la maggioranza

“Il vostro piano, a ben vedere, ricalca quello proposto dalla precedente amministrazione”

CALOLZIOCORTE – In un consiglio comunale particolarmente denso, ha trovato spazio anche la discussione sul Piano di riorganizzazione delle scuole calolziesi.

Lo spunto è arrivato dall’approvazione di alcune variazioni al Documento Unico di Programmazione 2019-2021.

L’affondo è arrivato dal consigliere Paolo Cola (Cittadini Uniti per Calolziocorte), ex assessore ai lavori pubblici nella giunta guidata da Cesare Valsecchi, che ha accusato la maggioranza di “false promesse ieri e mancanza di coerenza oggi” (IL DOCUMENTO INTEGRALE).

“La nuova amministrazione propone l’adozione di un piano riorganizzativo delle scuole che, a ben vedere, ricalca il Piano proposto dalla precedente amministrazione – ha detto il consigliere di minoranza -. Nei suoi punti essenziali quello della precedente amministrazione si proponeva di garantire la presenza di una scuola dell’infanzia e di una primaria in ogni quartiere e se ne prevedeva la realizzazione in un periodo di circa tre anni”.

“Se da un lato ci fa piacere constatare che l’attuale amministrazione ha riproposto proprio il Piano presentato dalla precedente Amministrazione – ha concluso Cola -, dall’altro viene spontaneo chiedersi perché, nella seduta consiliare del 2017, al momento della sua approvazione abbiano votato contro, alimentando polemiche e contestazioni anche violente che, oltre alle forze politiche, hanno coinvolto genitori e insegnanti”.

“L’unica differenza tra la precedente e l’attuale amministrazione è che non è stata la minoranza a bocciare il piano scuole ma è stata la stessa maggioranza – ha detto il sindaco Marco Ghezzi, all’epoca capogruppo di minoranza -. Mancavano i voti della maggioranza, l’opposizione ha solamente fatto rilevare che il piano di riordino non era stato sufficientemente condiviso con genitori e insegnanti”.

E, quindi, sulla scuola di Rossino: “Se, nonostante una serie di servizi, ci sono solo 3 iscritti noi cosa possiamo fare? La chiusura è una scelta che abbiamo dovuto prendere ‘obtorto collo’. Si tratta di una situazione dipesa dalla precedente amministrazione che noi ci siamo trovati a dover risolvere”.