Calolzio. Il sindaco sull’area Gamba: “Soluzioni sì, strumentalizzazioni no”

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Ex area Gamba, nel rendering i panelli con le foto storiche di Calolzio che andranno a chiudere l'area

L’intervento del sindaco Ghezzi e del consigliere Mastroberardino

“Usare il problema contro l’attuale Amministrazione ha il sapore della propaganda”

CALOLZIOCORTE – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento del sindaco Marco Ghezzi e del consigliere di maggioranza Fabio Mastroberardino in merito all’assemblea pubblica organizzata dal gruppo Cambia Calolzio sull’area Gamba.

“L’ultima iniziativa del Gruppo Cambia Calolzio, che ha avuto anche l’appoggio dei Consiglieri del centro sinistra di Calolzio, ha preso di mira la cosiddetta area Gamba. Sollevare il problema è sicuramente meritorio, ma usarlo strumentalmente contro l’attuale Amministrazione ha il sapore della propaganda. Per dimostrarlo, basterebbe semplicemente chiedere a quei consiglieri, che qualche giorno fa arringavano la folla col megafono, perché non sono intervenuti a risolvere la situazione nei cinque anni in cui hanno governato.

Ma veniamo ai fatti. Nel 2018, appena insediata, questa Amministrazione ha contattato la proprietà dell’area, sollecitando un intervento sulla stessa: la pratica di una nuova costruzione ha così iniziato il suo iter e dopo avere avuto il parere favorevole della Commissione Territorio e di quella per il Paesaggio, si sarebbe dovuta tradurre nella firma di una convenzione, ma il sopraggiungere dell’emergenza Covid ha con ogni probabilità consigliato alla proprietà di soprassedere.

Preso atto che i tempi si stavano allungando, la Giunta ha allora deciso di procedere comunque all’asfaltatura provvisoria del tratto di strada adiacente l’area in questione, viste le pessime condizioni del fondo, anche se nell’ipotesi di accordo era previsto il rifacimento del porfido esistente, ovviamente a carico della proprietà. Ricordo che, chi oggi si lamenta del degrado, allora contestò anche quella decisione di buon senso. Volevano forse che il Comune investisse, o meglio, buttasse via qualche decina di migliaia di euro per rifare la pavimentazione in porfido, che si sarebbe poi dovuta inevitabilmente rimuovere in occasione della costruzione del nuovo stabile.

Adesso ci chiedono di espropriare l’area edificabile con l’annessa volumetria acquisita, cioè di fare con i soldi di tutta la comunità un regalo alla proprietà: stiamo parlando di qualche centinaio di migliaia di euro, per un fazzoletto di terra, il quale tra l’altro è adiacente a un altro stabile di altra proprietà, che necessiterebbe anch’esso di un radicale intervento di ristrutturazione per riqualificare adeguatamente l’area. Espropriamo anche quello? Oppure come proposto realizziamo un giardinetto, spendendo tanti soldi pubblici, circoscritto da questa bella cornice?

Per questo, affrontando la questione con serietà, visto lo stallo esistente non certo imputabile all’amministrazione si è deciso di creare una cornice più decorosa. Realizzare dei pannelli in alluminio, inserire un nuovo punto luce, sono idee semplici ma di sicuro impatto per migliorare la situazione attuale. Inoltre l’idea di riproporre la storia di Calolziocorte è uno dei tanti modi per riavvicinare i cittadini alla nostra Città, e mostrare ai ragazzi l’evoluzione storica di questo territorio. Quando il privato interverrà sull’area, questi pannelli saranno semplicemente smontati e potranno essere riutilizzati in situazioni analoghe (che a Calolzio non mancano), o esposti presso la sede municipale.

Speriamo, ovviamente, il prima possibile. Noi vigileremo”.