Calolzio. Muri imbrattati: “Il Comune metta un budget per il ripristino del decoro”

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muri imbrattati

La proposta è stata avanzata dalla civica Cambia Calolzio

CALOLZIO – Mettere a budget almeno 3mila euro all’anno da destinare al ripristino degli spazi imbrattati dai vandali con bombolette spray e simili riportando decoro in città.

E’ questa, in buona sostanza, la proposta che la civica di minoranza Cambia Calolzio vuole sottoporre all’attenzione della Commissione Comunale competente.

“Capita molto spesso anche nel nostro Comune, purtroppo, che dei vandali imbrattino con scritte e graffiti le facciate di edifici privati e pubblici – spiega il capogruppo Diego Colosimo – E’ fuori di ogni dubbio che tali atti incivili possono e debbono essere arginati in primo luogo con azioni di educazione civica, che non può essere delegata solo allo scuola, ma che deve essere praticata ed impartita anche da tutti noi”.

Quindi Colosimo prosegue: “Ferma restando la necessità di una norma adeguata per quanto riguarda l’appalto pubblico per gli impianti pubblicitari, che impegni finanziariamente i gestori di questo servizio a sostegno di iniziative di pubblico interesse, quale potrebbe essere il ripristino di intonaci danneggiati da atti vandalici su superfici esterne di edifici privati, pensiamo che anche il Comune debba fare, per quanto possibile la sua parte”.

Ecco quindi la proposta della civica Cambia Calolzio:”Ciò premesso, fatto nostro lo spirito a base delle disposizioni nazionali inerenti il ‘bonus facciate’, abbiamo chiesto al sindaco la messa a punto di un budget annuale per un contributo economico fino ad azzeramento della posta di bilancio di almeno 3.000 euro, per gli spazi imbrattati dai vandali. Contributo quello che si propone che dovrebbe almeno essere pari al 30% della spesa sostenuta dai privati, in regola con tutti i pagamenti delle imposte e tasse comunali e con un reddito ISEE inferiore ai 30mila euro, per il ripristino delle facciate esposte su spazio pubblico. A tal riguardo la spesa complessiva sostenuta dai privati dovrà essere comprovata da fattura liquidata con bonifico bancario”.