Calolzio. Questione Carpine, il sindaco risponde al consigliere Mazzoleni

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Il sindaco Marco Ghezzi

Il sindaco Ghezzi chiarisce la situazione del torrente

“A differenza dell’ex assessore, stiamo lavorando per risolvere il problema”

CALOLZIOCORTE – Botta e risposta tra il sindaco di Calolzio Marco Ghezzi e il consigliere di minoranza Sonia Mazzoleni che, attraverso un comunicato, ha sollevato il problema del torrente Carpine a Sala e la situazione di una anziana rimasta isolata. Mazzoleni ha puntato il dito contro la maggioranza e la risposta del sindaco non si è fatta attendere.

“L’ex assessore al territorio e alla tutela dell’ambiente del Comune di Calolzio, Sonia Mazzoleni, deve essere stata colpita da una forte di crisi di amnesia: s’è dimenticata infatti che negli ultimi anni le deleghe per risolvere il problema della signora Maria le ha avute lei. Purtroppo deve essere una forma cronica, perché in molte altre situazioni ha manifestato questa strana sintomatologia. Il problema del Carpine, del resto, non è di oggi e non è di facile soluzione. Ma è sicuro che l’ex assessore nemmeno c’ha provato a risolverlo, e se l’ha fatto, nessuno ha visto i risultati. A differenza sua, il sottoscritto, proprio perché ha preso a cuore il problema della signora Maria, s’è dato da fare in silenzio, non sui giornali. Intanto s’è preoccupato di realizzare uno studio di fattibilità completo (senza il quale non si possono ottenere finanziamenti) per la messa in sicurezza di tutto il corso del torrente (anche per i comuni confinanti) e assieme al sindaco di Monte Marenzo ha sollevato il caso, prima in prefettura e, successivamente, al tavolo presieduto dal Presidente della Regione Fontana, organizzato di recente a Lecco. A seguito di questa azione di coinvolgimento degli Enti superiori, qualche settimana fa la Regione ha annunciato al tavolo delle infrastrutture di aver previsto un finanziamento di 500.000 euro per i primi interventi (che, dico subito, non saranno immediati): ricordo che tutta l’opera di messa in sicurezza ha un costo stimato di quasi 1.500.000 euro. La pulizia del guado in questione, da noi effettuata anche negli scorsi mesi, è stata programmata di nuovo, ma non sarà mai risolutiva, perché bastano due temporali importanti, come quelli di questi giorni, per riempire di nuovo il guado e rendere difficoltoso il passaggio delle auto: il materiale infatti continua a scivolare abbondantemente a valle, perché a monte si stanno sgretolando gli argini. Se l’ex assessore ha una soluzione per risolvere definitivamente e velocemente il problema ce lo dica, pendiamo tutti dalle sue labbra. Riguardo all’eventualità di ‘vendere’ il materiale raccolto nel letto del torrente per pagare le cospicue spese di manutenzione del guado (a memoria più di 10.000 euro/anno), come inizialmente consigliatomi dai tecnici regionali in una delle riunioni organizzate proprio per affrontare il problema, informo che la soluzione s’è dimostrata, dopo una verifica degli uffici, inattuabile. La domanda è sempre la stessa: se l’idea è sembrata risolutiva all’ex assessore Mazzoleni, perché non l’ha messa in atto quando aveva le deleghe? A questo punto mi viene un dubbio, siccome in questi pochi mesi abbiamo centrato molti risultati, che la sua Giunta ha fallito, evidentemente non deve trattarsi di amnesia ma piuttosto d’invidia mal celata. Contro la quale purtroppo non c’è cura. Quanto all’illuminazione della facciata del Comune per il Maggio Calolziese, do all’assessore una notizia: all’Amministrazione e ai cittadini di Calolziocorte non è costata nulla”.