Cambia Calolzio: “Diamo una casa al signor Cereda, il comune è pieno di immobili in disuso”

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Colosimo e Vanoli tornano sulla questione del patrimonio immobiliare comunale

“Il tema casa essenziale per dare risposte alle persone che vivono ai margini”

CALOLZIOCORTE – Il gruppo Cambia Calolzio, rappresentato dai consiglieri comunali Diego Colosimo e Daniele Vanoli, partendo dalla triste vicenda di Ezio Cereda che da anni vive in un container in città torna a chiedere “la valorizzazione del patrimonio immobiliare comunale in stato di insensato abbandono”.

“Alla luce della malsana situazione in cui si trova a vivere questa persona abbiamo chiesto al sindaco, stante l’urgenza della situazione, di concedere in via eccezionale e provvisoria a questa persona di poter utilizzare, previ allacciamenti di acqua e luce, uno dei tanti spazi possibili all’interno degli immobili comunali attualmente vuoti – hanno scritto Colosimo e Vanoli -. Pensiamo all’ex portineria Ics, oppure il locale che veniva utilizzato dalla Pro Loco nella ex sala civica comunale o in alternativa i locali utilizzati dalla protezione civile (neo blocco uffici) o agli altri immobili comunali tuttora non utilizzati (o in parte) e che possono garantire un ambiente più decoroso e igienicamente più salubre. Siamo certi che, al di là di ogni valutazione interna alle piccole norme di abitabilità che non incidono sulla sicurezza, non verrà meno la sensibilità dell’amministrazione comunale a sostegno della dignità della vita anche di questa persona”.

Diego Colosimo e Daniele Vanoli di Cambia Calolzio

Il Gruppo Civico Cambia Calolzio ritiene il tema della casa un argomento importante “per dare una risposta concreta a quelle persone che vivono ai margini della società. Con l’occasione, stanti i bisogni di alloggi popolari, abbiamo inoltre segnalato al sindaco che sul conto della Cassa Depositi e Prestiti è fermo da oltre vent’anni circa un miliardo per la realizzazione di alloggi popolari che possono essere utilizzati per l’avvio di un piano di edilizia popolare pubblica senza ulteriore consumo di suolo, perché può essere impegnato anche per il recupero di immobili inutilizzati così come previsto con la mozione sulle periferie approvata alla Camera nel mese di luglio. Questa somma, che è frutto dei cosiddetti fondi ex Gescal, ovvero dei contributi versati, nel secolo scorso, dai lavoratori per il progetto di alloggi popolari che le regioni italiane hanno poco utilizzato, è bene che ritorni ai lavoratori riadattando a piccoli alloggi alcuni immobili vuoti del nostro Comune. Noi ci speriamo”.