Cambia Calolzio sull’ex scuola di Sala: “Il vero spreco sarebbe stato il palazzetto”

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L’intervento del gruppo di minoranza a seguito del vincolo sulla struttura

“Insensata idea e suggeriamo di realizzare la “cittadella dello sport” al Lavello”

CALOLZIOCORTE – Dopo la polemica sollevata dal gruppo di minoranza Cittadini Uniti per Calolziocorte, anche l’atro gruppo di minoranza Cambia Calolzio interviene sulla questione ex scuola elementare di Sala.

“E’ notizia di questi giorni l’apposizione del vincolo di tutela da parte del Ministero della Cultura sull’edificio storico dell’ex scuola elementare di Sala, realizzato nel 1968 dagli architetti Barbero, Ciagà, Gambirasio e Zenoni ed in uso sino al 2007. Nel decreto del ministero si legge che “…il complesso scolastico rappresenta uno degli esempi di pregio dell’architettura italiana dei primi decenni del XXI secolo e uno dei lavori principali di un importante gruppo di progettisti del panorama italiano del secondo Dopoguerra, riconoscibile come espressione di una più ampia ricerca che coinvolge la cultura archi tettonica nazionale e internazionale, per la sua originalità, elevata qualità, anche rivolta a un suo possibile uso innovativo a livello tipologico e dell’applicazione delle tecnologie costruttive”. La scelta dell’attuale amministrazione di procedere con la demolizione dell’edificio per realizzare un palazzetto dello sport da oltre 2 milioni di euro, ha fatto nascere due petizioni popolari affinché il fabbricato venga conservato e valorizzato. Entrambe le petizioni hanno riscosso notevoli consensi con ben 548 firme. Il vincolo sul diritto di autore, riconosciuto il 16 luglio dal Ministero della Cultura per la Scuola di Sala, è stato richiesto da uno degli stessi progettisti ancora in vita, dopo avere appreso del progetto dell’amministrazione comunale. Se l’amministrazione fosse stata più illuminata, avrebbe dovuto riconoscere autonomamente il valore architettonico dell’edificio e procedere nel senso di una sua rifunzionalizzazione e non di un suo abbattimento. I toni accusatori, del tutto infondati, adottati dal primo cittadino non sono di alcuna utilità al fine di trovare soluzioni volte alla valorizzazione di un bene artistico-culturale riconosciuto dal ministero e che potrebbe trasformarsi in un’importante risorsa sia per i residenti del quartiere di Sala e che per la città di Calolziocorte. La scelta di realizzare un palazzetto dello sport da 500 posti e con un costo di oltre 2 milioni di euro rappresenta, questo sì, il vero spreco di denaro pubblico. Il progetto infatti vedrebbe una struttura decisamente sovradimensionata rispetto alla funzione prevista di palestra per i bambini frequentanti la primaria. Senza parlare dell’impatto che questa struttura sportiva avrebbe sulla vivibilità del zona, fortemente residenziale, se fosse utilizzata come un vero palazzetto, con il flusso di centinaia di auto in cerca di parcheggio in un quartiere già carente di posti auto. Invitiamo pertanto il Sindaco e la Lega a rivedere questa insensata idea e suggeriamo di realizzare la “cittadella dello sport” al Lavello, sfruttando l’importante e significativo finanziamento che recentemente la Provincia di Lecco ha ottenuto per la realizzazione della palestra presso l’istituto Rota di Calolziocorte. L’ex scuola elementare di Sala è un fabbricato che deve essere recuperato, individuando le giuste funzioni rispetto alle aspettative e ai bisogni del territorio sul tema, ad esempio, della salute pubblica e delle politiche sociali. Il Sindaco Ghezzi ha giocato in modo scorretto nell’ultima conferenza stampa, fornendo informazioni fuorvianti all’opinione pubblica circa il costo di diversi milioni di euro per il recupero della ex scuola di Sala e citando fantomatici progetti vecchi di oltre vent’anni. Prima di ipotizzare volumi di spesa, il primo cittadino, in maniera responsabile, dovrebbe far eseguire le giuste indagini progettuali per l’eliminazione delle barriere architettoniche. Pertanto proponiamo che l’amministrazione si faccia carico dell’indizione di una manifestazione d’interesse per il riuso dell’edificio in questione, un bando pubblico dai caratteri non solo architettonici/tecnici ma di progettualità imprenditoriale a tutto tondo per restituire alla comunità un segno tangibile di qualità salvaguardando la memoria collettiva. Da anni il Gruppo Civico Cambia Calolzio sta portando all’attenzione della cittadinanza lo stato di abbandono di tanti immobili comunali non più utilizzati che, diversamente, potrebbero diventare spazi per servizi di diverso genere nei quartieri. Troppo spesso la maggioranza addossa a Cambia Calolzio la responsabilità dei suoi fallimenti nella gestione della nostra città. È importante avviare al più presto un confronto con tutti i cittadini al fine di costruire insieme una serie di proposte per la valorizzazione dell’edificio. Per tale motivo a breve verrà organizzato un incontro pubblico nel quartiere per una partecipazione diretta dei cittadini sul futuro dell’immobile”.