Scuole: in crisi la ditta del servizio mensa, Cambia Calolzio chiede chiarimenti

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mensa scolastica

Genitori preoccupati per eventuali ricadute sul servizio

Interrogazione del gruppo Cambia Calolzio al sindaco

CALOLZIOCORTE – Il gruppo di minoranza Cambia Calolzio ha inoltrato un’interrogazione al sindaco Marco Ghezzi per avere chiarimenti sull’azienda che svolge il servizio mensa nelle scuole calolziesi dopo che, nelle scorse settimane, ha presentato ricorso per accedere al concordato preventivo. “Molti genitori – spiega il capogruppo Diego Colosimo – sono preoccupati per eventuali ricadute sulla qualità del servizio.

“In riferimento a quanto previsto all’art 24 del regolamento del consiglio comunale, con la presente si formula la seguente interrogazione:

abbiamo appreso dalla stampa che la ditta “Serist srl”, che ha attualmente in appalto il servizio mense scolastiche del nostro Comune, ha presentato in data 31 gennaio u.s.
il ricorso per l’ammissione di concordato preventivo con riserva presso il Tribunale di Monza.

Atto questo utile all’azienda per bloccare le azioni dei creditori con cui trovare successivamente anche un accordo senza rischiare di subire dichiarazione di fallimento. Questa situazione che si è venuta a creare ci preoccupa su diversi fronti.

A tal riguardo si chiede se l’Amministrazione Comunale abbia o meno:

  • Incontrato l’azienda Serist srl per chiarire come mai abbia fatto ricorso al concordato preventivo e cosa prevede per il prossimo futuro
  • Incontrato i lavoratori e le lavoratrici impegnati nei servizi di questa azienda che prestano la loro opera nelle mense scolastiche
  • Verificato se i lavoratori e le lavoratrici succitati siano in regola con gli stipendi e con le contribuzioni
  • Verificato se la qualità e la quantità dei cibi continui o meno ad essere conforme alla dieta indicata nel capitolato d’appalto

Si chiede inoltre se l’Amministrazione Comunale intenda o meno sperimentare, nel caso dovesse venir meno il servizio dovuto nel suo complesso, l’avvio di un servizio mensa autogestito da parte delle famiglie che offrirebbe così anche cibi artigianali a Km zero, anziché prodotti industriali”.