Dadati: luci, ombre
e (tanti) incarichi

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Ma che succede a quello che la ministra lecchese Brambilla ha definito l’ “assessore al turismo più bravo d’Italia”? Rampante, vincente, pluri impegnato, in ascesa tanto da occupare sedie e sediole in Comune, Provincia  e altrove, Fabio Dadati è ora al centro di un vero e proprio uragano politico.
Azzardiamo qualche considerazione sui perché, sulla situazione e le prospettive.

ELEZIONI 2011
Il voto nel lecchese, alle recenti amministrative, non è andato bene, anzi. Colpa di Dadati? Ci mancherebbe… Ma quando le cose vanno male, si enfatizza tutto. Le contraddizioni saltano fuori più facilmente e le crisi latenti esplodono. Poi nello specifico alcune situazioni sono proprio rinfacciate a lui, Da-Da-Dadati. Che le elezioni (sue) le ha vinte in carrozza ma gli altri han qualcosa da dire. Chiedere per conferma a Sandro Cariboni, Bellano.

PROTAGONISMO
Questo è indubitabile: il Dadati è uno che “si nota”. E lui non fa assolutamente nulla per non mettersi in mostra, tutt’altro. Comunicati a raffica, presenzialismo (dovuto anche ai tanti incarichi), tante promesse, un certo piglio nell’esporsi che lo porta ad essere a volte onnipresente se non ubiquo. Lo aiuta la virtualità: dove non arriva fisicamente lo fa via internet. E giù blog, facebook, associazioni, convegni, incontri. Tenergli l’agenda dev’essere un incubo. Ma a occhio, anche quello lo fa lui, da solo.

INCARICHI
Provincia, Comune, Fiera Milano, consulente del Ministro dei Trasporti Matteoli, amico della Brambilla e chi più ne ha più ne metta. Fabio c’è e non si scompone se qualcuno mugugna per le tante poltrone e poltroncine. Il tutto si tramuta poi in una bella dichiarazione dei redditi (l’ultima cantava 115mila euro), che i maligni affermano essere “quasi tutta roba pubblica”. Beh, che male c’è? E la politica di oggi, baby….

TANTI NEMICI…
Lui viene da AN. E certamente in quell’area certi detti hanno un sapore particolare. Di avversari, Dadati pare ne abbia parecchi anche dentro al suo stesso mondo e non solo nel campo avverso per antonomasia. La sommatoria dei primi argomenti affrontati in questo articolo è forse all’origine di alcuni contrasti per i quali oggi viene chiesto il conto all’assessore provinciale. Gli stessi rapporti col suo presidente-amico Daniele Nava sono stati nel tempo “a corrente alternata”. E oggi Nava ha difficoltà a difendere l’autore della campagna elettorale vincente del 2009. Pezzi importanti del Pdl mettono in discussione Dadati. E forse anche la Lega ha qualcosa da dire.

La riunione di ieri sera avrà importanti onseguenze. Non solo sul futuro del singolo personaggio, messo sul banco degli imputati (e “contumace”, visto che in via Bezzecca non c’era).