Discarica di amianto: processo in vista per Formigoni

Tempo di lettura: 2 minuti
Roberto Formigoni

NCD - Roberto Formigoni (3)LECCO – Un nuovo rinvio a giudizio chiesto nei confronti del senatore lecchese Roberto Formigoni: l’ex governatore lombardo, già imputato nel processo sul caso Maugeri che si aprirà il prossimo 6 maggio, potrebbe venire processato con l’accusa di corruzione anche nell’ambito delle indagini sulla realizzazione di una discarica di amianto a Cappella Cantone, in provincia di Cremona.

Lunedì, la procura di Milano ha infatti chiesto il rinvio a giudizio per il senatore del Nuovo Centrodestra insieme ad altre 12 persone e 5 società.

Al centro delle indagini circa un milione di euro in presunte tangenti che sarebbero giunti alla Compagnia delle Opere di Bergamo e ai suoi vertici, versati dall’imprenditore bergamasco Pierluca Locatelli, interessato alla realizzazione della discarica.

Coinvolti nell’indagine anche l’allora vicepresidente del Consiglio Regionale, Franco Nicoli Cristiani, che secondo gli inquirenti avrebbe ricevuto da Locatelli circa 100 mila euro e 10 mila sarebbero stati invece versati dallo stesso imprenditore all’ex funzionario dell’Arpa Lombardia, Giuseppe Rotondaro.

In cambio, stando al capo d’imputazione e come riportato dal Corriere della Sera, Locatelli  “si garantiva l’opera di condizionamento, esercitata dai predetti Pubblici Ufficiali” e avrebbe anche ottenuto “l’approvazione della delibera di Giunta Regionale del 20 aprile 2011 n.1594, su proposta del Presidente, che consentiva la disapplicazione delle prescrizioni contenute nel Piano Cave adottato dal Consiglio Regionale”.

Tra le diverse donazioni che l’imprenditore avrebbe effettuato nei confronti della Compagnia delle Opere bergamasca avrebbe effettuato ci sarebbero anche 781 mila euro che sarebbero stati destinati alla ristrutturazione della scuola privata Imiberg di Bergamo. Questo, secondo l’accusa e come riferito dal quotidiano milanese, “al fine di ottenere i favori dei predetti pubblici ufficiali di area Comunione e Liberazione”.

L’avviso di chiusura delle indagini  era stato notificato lo scorso dicembre.