Donato: “Da Brivio neanche una chiamata”, il sindaco gli risponde

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Il consigliere Ivano Donato
Il consigliere Ivano Donato

LECCO – “Ho appreso solo dai giornali di oggi che non saró piú in maggioranza, procedimento subordinato alla mia ‘disobbedienza’ rispetto alla maggioranza di governo della cittá di Lecco. Poco male tutto sommato, visto che le mie idee e proposte in quest’ultima maggioranza non hanno mai trovato accoglimento a favore invece di percorsi molto spesso secondo me, in contraddizione al bene pubblico e dei cittadini”.
Ivano Donato, estromesso dal gruppo di Appello per Lecco e dalla maggioranza, commenta così la nota stampa diffusa in mattinata dai capigruppo dei partiti finora alleati e firmata dallo stesso sindaco (vedi articolo) che lo invitano alle dimissioni dalla sua carica da consigliere, richiesta già formulata da Appello per Lecco e rispedita al mittente dal consigliere ed ex assessore della prima giunta Brivio.

Donato si dice “disturbato” proprio dal comportamento del primo cittadino che “non si è preso nemmeno la briga di farmi una telefonata dopo aver lavorato con lui 5 anni come assessore. Lo so che la politica e chi fa politica non guarda in faccia nessuno (purtroppo), ma io ho avuto modo di vedere e toccare con mano la sofferenza sul volto di Virginio Brivio sindaco quando ingiustamente era stato tirato dentro nell’affare n’dranghetista di Metastasi. Li ho conosciuto l’uomo Brivio con le sue lacrime le sue sensibilitá e le sue debolezze e li tutti noi a partire dal sottoscritto siamo stati presenti. Oggi anzi ieri….. il comunicato stampa é stato fatto, nel modo peggiore da parte di Virginio Brivio…… Oggi non c’é piú tempo. Va bene cosí. Faró un opposizione dura senza sconti perché ne va del bene della città e del territorio”.

Il sindaco Virginio Brivio
Il sindaco Virginio Brivio

Parole rispetto alle quali il sindaco ha voluto dare “una risposta chiara“.

“D’altra parte è lo stesso Donato ad avermi tirato in causa, additandomi, neanche troppo velatamente, come “traditore” per non averlo avvisato che non avrebbe più fatto parte della maggioranza – commenta Brivio – Per come ha dipinto la situazione, sembra che i nostri rapporti siano stati idilliaci fino a poco prima che i gruppi che sostengono questa Amministrazione scegliessero di estrometterlo dalla maggioranza. Come fosse un fulmine a ciel sereno, di cui, a questo punto, solo lui non si era accorto. I nostri rapporti hanno subito un lento processo di logoramento, prima politico poi personale. In tutte le occasioni in cui Donato si è schierato contro questa Amministrazione, dalle scuole alla questione delle politiche dei rifiuti e delle società partecipate, dal bilancio ai lavori in somma urgenza, tanto per citarne alcuni, le strette di mano e i caffè tanto auspicati dal consigliere sono venuti meno, e non da parte mia”.

Secondo il sindaco Donato “continua a usare due pesi e due misure: raramente le sue posizioni hanno trovato un confronto preventivo con il sottoscritto. E lì sì che sono mancate telefonate utili al raggiungimento di obiettivi importanti per i cittadini. Non sto parlando di temi di politica nazionale su cui si può essere in disaccordo e avere visioni differenti pur facendo parte della stessa maggioranza, ma di questioni pratiche al centro del programma di mandato. Lo stesso programma sottoscritto da Donato, con cui però il più delle volte si è dimostrato in disaccordo. Si è andati avanti così per mesi. Fino ad arrivare allo scorso luglio, quando gli attacchi da politici sono diventati personali, con toni e accuse che mi hanno costretto a chiudere i rapporti con il consigliere Donato. Il mio prendere le distanze non è una novità degli ultimi giorni, mentre la scelta di Appello per Lecco prima e dei gruppi di maggioranza poi è la naturale conseguenza di una situazione che era diventata insostenibile, fonte di incertezza e disorientamento politico”.

“Donato – scrive il sindaco – sbaglia a confondere i piani. Le comunicazioni nei suoi confronti sono avvenute nel rispetto della sua figura pubblica. Ricordo inoltre che restare a far parte del Consiglio comunale permette di lavorare per il bene della collettività, portando idee e contributi che continueranno a essere discussi nelle sedi istituzionali opportune. Mi auguro che il tempo degli attacchi personali e delle polemiche sterili finisca qui e che il consigliere si rimetta a lavorare esclusivamente nell’interesse della città”.