EDITORIALE – Post elezioni tra speranza
e preoccupazione

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LECCO – L’immagine simbolo di questa elezione è un Bersani livido e sconsolato che, nel corso della conferenza stampa di martedì, si metteva le mani sulla fronte come tanti di noi in questa crisi senza fine, dopo una surreale campagna elettorale e risultati che lasciano poco spazio alla speranza. Già perché, nonostante sia invalsa come sempre la pratica italiana di proclamarsi soddisfatti e/o vincitori interpretando liberamente la quantità dei voti ottenuti, la situazione a due giorni dal voto non può dirsi rosea.

Dal punto di vista cromatico, nella nostra ridente Lombardia il passaggio da Formigoni il Celeste al verde Maroni non porta certo una ventata di novità ai piani alti del Pirellone e rischia di riproporre sulla scena vicende già vissute di dispute, sfiducie, favori e liti di condominio (sia pure di lusso!!).

Lo scarto ridottissimo che divide sul piano nazionale centrodestra da centrosinistra, poi, apre scenari di governi balneari da Prima Repubblica, che per perenne instabilità – e infausti compromessi al ribasso – avremmo scordato volentieri. La pruriginosa curiosità di vedere all’opera Grillo e i suoi potrebbe presto lasciare presto spazio al timore della riscossa dello spread, accompagnata dalla moltiplicazione dei tassi del debito e dalle montiane manovre salvatutto, in un circolo vizioso che dà le vertigini.

Una piccola speranza riesco a coglierla solo in un dato: l’età media dei nostri rappresentanti politici al Parlamento si sta abbassando, la campagna elettorale dei dinosauri potrebbe avere partorito una nuova generazione di politici; si spera migliori, geneticamente diversi dai troppi figli che hanno solcato in questi anni la scena nazionale. A questi nuovi parlamentari – a prescindere dal partito di appartenenza – va il nostro in bocca al lupo: onestà e competenza alla riscossa, abbiamo bisogno di voi!

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