Elezioni. Anghileri a Crimella: “Non voteremo tutti il meno peggio”

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Alberto Anghileri - Con la Sinistra Cambia Lecco
Alberto Anghileri
Alberto Anghileri

LECCO – “Crimella spiega che non ci sono accordi con altre forze politiche, peccato che ogni giorno leggiamo di importanti esponenti del NCD, compreso qualcuno rinviato a giudizio per avere utilizzato soldi pubblici indebitamente, che pubblicamente dichiarano il loro voto a Brivio, poi mi rimprovera di non rappresentare le posizioni della nostra lista”.

Anghileri non intende lasciare l’ultima parola al segretario provinciale del PD che giovedì lo aveva rimproverato di “inutili forzature” nei confronti della propria lista (Cambia Lecco) nella chiusura del dialogo con i democratici, come spiegato dallo stesso Anghileri per il presunto “matrimonio” tra PD e Comunione e Liberazione.

“A parte la caduta di stile di un segretario di partito che origlia in casa d’altri invece di domandarsi come mai in casa sua ogni giorno si dimettono importanti dirigenti – prosegue Anghileri – Vorrei però tranquillizzare Crimella, proprio io ho precisato nel nostro comunicato che tra di noi ci sarà chi non andrà a votare, chi voterà Brivio e chi voterà scheda bianca. Io di questo ne sono orgoglioso, noi non siamo né una setta ne un comitato elettorale, ma un gruppo di donne e uomini di sinistra che si sono impegnati in questa avventura e che su alcune questioni possono tranquillamente esprimere posizioni diverse, per me questa è una ricchezza, non certo un problema”.

“Crimella spiega poi che loro sono un partito popolare, mi permetto un umile suggerimento, dovrebbero domandarsi come mai in 12 mesi sono riusciti a perdere quasi 5000 voti e come mai nel 2010 il centrosinistra unito vinse al primo turno contro un ministro e oggi contro un commerciante e un ex borgomastro non ci è proprio riuscito – prosegue – Tutta questa acredine nei miei confronti non la capisco, a meno che stiano già cercando il colpevole in caso di sconfitta. Ho il timore che il segretario del PD avesse in cuor suo la convinzione che tanto “noi di sinistra” alla fine, magari turandoci il naso, pur di non far vincere la destra avremmo tutti votato per il “meno peggio”. Ho il timore, per non dire la certezza che per molti di noi non sia più così, se ne faccia una ragione”.