Grande Lecco. Valsecchi: “Realizziamo il sogno di Codega”

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da destra: Corrado Valsecchi, Virginio Brivio, Flavio Polano
da destra: Corrado Valsecchi, Virginio Brivio, Flavio Polano
da destra: Corrado Valsecchi, Virginio Brivio, Flavio Polano

 

LECCO – L’invito è arrivato giovedì sera, all’apertura della conferenza sulle aree vaste e sull’unioni tra Comuni al Palazzo del Commercio: “Ad un anno dalla morte di Gianni Codega, vorrei si pensasse a quello che era il suo progetto, la fusione tra il capoluogo e Malgrate che spero si possa realizzare in tempi non biblici”.

E’ Corrado Valsecchi a riaprire il tema della Grande Lecco lanciando il “sasso” ai sindaci Brivio e Polano, presenti all’incontro che ha visto allo stesso tavolo anche Umberto Ambrosoli, sfidante di Maroni alle scorse elezioni regionali, e il viceministro all’Economia, il senatore Enrico Morando in visita in città.

Il fondatore di Appello per Lecco, oggi assessore comunale, è stato da subito sostenitore dell’iniziativa dello scomparso primo cittadino malgratese, fin dal 2013, esprimendo consenso per l’idea che Codega aveva lanciato al suo consiglio comunale: Malgrate, Lecco, ma anche Valmadrera, Pescate e Vercurago, insieme per rafforzare il territorio nell’erogazione dei servizi al cittadino che già spinge i piccoli Comuni ad una condivisione di funzioni, ma anche nell’ottica del vuoto che avrebbero lasciato le Province alla loro scomparsa.

Questo tre anni fa, prima che la riforma degli enti locali ci portasse attualmente ad un passo dalla cancellazione degli enti provinciali e alla futura nascita delle Aree Vaste.

 

Corrado Valsecchi con il vice ministro Morloni e Umberto Ambrosoli
Corrado Valsecchi con il vice ministro Morando e Umberto Ambrosoli

 

“Meglio scegliere che subire” diceva Gianni Codega, lo stesso motto che risuona oggi nelle parole dei politici lecchesi, a partire dal sindaco Brivio che lo scorso dicembre aveva sostenuto per primo pubblicamente, dal palco del Teatro della Società, l’alleanza territoriale tra Lecco, Como e Monza per la futura Area Vasta, scelta avvallata solo qualche mese fa dall’assemblea dei sindaci (“con Monza ma anche con Como”).

“Non dobbiamo limitare lo sguardo al passato ma dobbiamo avere il coraggio di guardare al futuro – ha ribadito giovedì il primo cittadino di Lecco – se la Camera di Commercio di Monza ha scelto il più forte, ovvero l’ente camerale di Milano, non sono della stessa idea gli amministratori. Il capoluogo brianzolo non vuole essere fagocitato dalla città metropolitana; è necessario vivere da protagonisti, far emergere la virtuosità del proprio territorio. Può esserci intesa anche con Como, purché non si estenda anche a Varese con la quale non abbiamo mai avuto nulla a che fare”.

Il sindaco Virginio Brivio
Il sindaco Virginio Brivio

Riguardo alla Grande Lecco, Brivio non si è espresso in modo netto ma ha auspicato un’accelerazione nel processo di unioni tra Comuni “che non deve riguardare solo i piccoli” ma anche città come Lecco. “Il processo oggi è lentissimo, in quattro anni abbiamo avuto solo due fusioni, passando da 90 a 88 Comuni nella nostra provincia. La consapevolezza è che oggi i problemi non si limitano ai confini amministrativi, vanno oltre, per questo occorre un dialogo quotidiano tra enti vicini ed una maggiore programmazione”.

Temi, quello delle Aree Vaste e dell’unione tra Comuni, rispetto ai quali Valsecchi vorrebbe il coinvolgimento diretto dei cittadini: “Dobbiamo discutere del futuro anche del capoluogo insieme alle comunità perché, queste scelte, non possono essere a loro estranee; non dobbiamo neppure aspettare che qualcun’altro, compasso alla mano, decida per noi”.