Idroelettrico a Premana, anche il sindaco verso le dimissioni

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Nicola Fazzini

PREMANA – Dopo lo scossone di lunedì sera, con le dimissioni dei membri della maggioranza politica ora vacilla l’amministrazione comunale di Premana ed anche il sindaco Nicola Fazzini potrebbe a breve lasciare il suo incarico.

“Per ora non ho ancora formalizzato le mie dimissioni – fa sapere contattato telefonicamente – ma non è detto che presto non lo faccia”.

A provocare l’addio di massa dei cinque consiglieri (Piero Bertoldini, Stefano Ambrosioni, Gabriele Codega, Fabio Fazzini, Antonio Gianola e per ultima Paola Pomoni) a cui si aggiungono le dimissioni del vicesindaco Maria Codega, è il caso della futura centrale idroelettrica in Val Fraina che ha già scatenato le proteste degli ambientalisti.

All’ordine del giorno del consiglio comunale di lunedì vi era lo sgravio necessario alla ditta Energia Futuro srl per avere i terreni, attualmente di proprietà del Comune ma in uso civico ai premanesi, dell’Alpe Rasga situata in Val Fraina, al fine di acquisire le autorizzazioni e successivamente il via libera ai lavori.

La stessa azienda avrebbe già inviato una diffida al Comune per sollecitare la prosecuzione dell’iter burocratico. Una diffida che, ha sottolineato il sindaco, “ha provato oltremodo a livello emotivo e mentale i consiglieri di maggioranza”. Le dimissioni hanno evitato che si andasse al voto. “Non ci laviamo le mani – ha spiegato il primo cittadino – avevamo concordato una linea da seguire ma la diffida ha scoraggiato molti, non vi era più la serenità per prendere una decisione”.

La decisione ora potrebbe toccare ad un commissario se dovessero giungere anche le dimissioni del sindaco, vista la non semplice sostituzione dei consiglieri comunali (pochi tra le fila della lista civica di Fazzini sarebbero disponibili a subentrare)  che porterebbero Premana verso elezioni anticipate. “Abbiamo preso contatti con la Prefettura – conclude Fazzini – ci sono state date delle indicazioni e stiamo valutando come agire”.