Il Comitato del Sì: “Andiamo avanti per cambiare davvero l’Italia”

Tempo di lettura: 2 minuti
Vittorio Addis
Vittorio Addis
Vittorio Addis

LECCO – A due giorni dal risultato elettorale, che ha sancito la vittoria del No al Referendum, il Comitato per il Sì della provincia di Lecco, vuole ringraziare “innanzitutto i nostri quasi 500 aderenti, i tanti volontari e i simpatizzanti per l’importante e faticoso impegno profuso nella campagna referendaria, impegno portato avanti con convinzione dagli oltre 20 Comitati provinciali”.

In poco più di due mesi di mobilitazione il Comitato ha promosso o partecipato a circa 80 tra eventi, confronti e approfondimenti, a 6 dibattiti nelle scuole superiori e a 1 al Politecnico di Lecco, ha portato in provincia ospiti importanti (Boschi, Finocchiaro, Serracchiani, Violante, Castagnetti, Lupi, Fiano, Morando, Romano, Treu), ha organizzato gazebo e volantinaggi, porta a porta e spot con persone comuni, il tutto godendo del solo autofinanziamento degli aderenti o del sostegno dei simpatizzanti.

“Abbiamo fatto un grande gioco di squadra – spiega il Coordinatore Vittorio Addis – cogliendo questa occasione per rivitalizzare una dialettica politica fatta troppo spesso di slogan: ci siamo confrontati in modo franco con cittadini, giovani, associazioni, istituti di rappresentanza sociale, sempre nel merito delle nostre ragioni e senza mai prevaricare”.

La provincia di Lecco, si classifica seconda in Lombardia solo dopo quella di Milano per numero di SI (46,29%), superiore al 44,51% della nostra regione e di ben sei punti del dato complessivo (40,89%). Altro dato significativo quello della città capoluogo: Lecco è la ventunesima città italiana e la quinta città lombarda (dopo Bergamo, Mantova, Milano e Monza) per consensi alla riforma, mancando di 283 voti il risultato positivo (49,89% per il SI, 50,11% per il NO).

Ci abbiamo creduto, ci abbiamo provato, non è bastato: non siamo soddisfatti, anzi siamo amareggiati. Ma quando si cade si ha anche la forza di rialzarsi e il coraggio di continuare, con la serenità di poter scrivere la storia del nostro paese senza dover abbassare lo sguardo; ora, dopo attenta analisi, dobbiamo prepararci per un futuro in cui ci aspettano importanti sfide dove soprattutto i nostri giovani, a partire dal bellissimo gruppo del Comitato Under 30 che tanto ha animato le iniziative, devono essere i protagonisti. Confrontarci, approfondire, creare una grande mobilitazione popolare: l’abbiamo fatto e continueremo a farlo anche dopo il Referendum. Per cambiare l’Italia, davvero!”.