PD: “Caro Berlusconi o cagà o lassà liber el bus”

Tempo di lettura: 3 minuti

“Il Premier e la maggioranza di Governo hanno ormai poca credibilità sia a livello nazionale che a livello internazionale, quindi è ora che lascino il campo. Anche perchè, rubando le parole al noto poeta milanese Carlo Porta, Berlusconi deve “o cagà o lasà liber el bus” (o cagare o lasciare libero il buco)”.

Espressione colorita, ma nel contempo ficcante e chiara quella utilizzata dal segretario provinciale Ercole Redaelli durante la conferenza di venerdì che ha visto al tavolo dei relatori oltre allo stesso Redaelli, il sindaco di Lecco Virginio Brivio affiancato dal consigliere comunale Stefano Angelibusi, l’onorevole Lucia Codurelli e il senatore Antonio Rusconi.

L’indomani della protesta dei 18 sindaci, che si sono catapultati in Prefettura per far sentire le proprie ragioni in merito alla manovra varata dal Governo, il PD cittadino ha deciso di affondare il colpo.

Redaelli dopo l’accorato consiglio al Premier ha proseguito: “Ci sono evidenti incoerenze da parte di questo Governo, da sempre ha considerato l’Europa come un orpello, poi al momento della resa dei conti per salvare la baracca ha dovuto accogliere le indicazioni dell’Unione Europea senza obiettare  e in più chiedendo un favore ovvero quello di acquistare i titoli di stato italiano per non fallire. Incoerenza che si è manifestata anche sul piano locale: mi riferisco alla vicenda della manifestazione dei sindaci con il Presidente dell’Anci Lombarda Attilio Fontana (leghista) sindaco di Varese che dopo aver proclamato la manifestazione ha dichiarato di trovarsi di fronte al bivio e tra scegliere la coerenza e sostenere i colleghi che hanno manifestato ha preferito ubbidire al capo Umberto Bossi. Come Fontana ha fatto anche il sindaco di Merate Ambrogio Robbiani”.

Il sindaco Brivio ha evidenziato il “clima di incertezze” definendolo “deleterio sia a livello istituzionale, ma anche sociale”. Il primo cittadino ha ricordato come “Le incertezze istituzionali si ripercuotono anche sull’economia del Paese, ma anche sul lavoro quotidiano degli enti comunali. Ogni giorno cambiano le regole del gioco e sindaci, assessori e dirigenti investono tempo e risorse per seguire il susseguirsi di queste variazioni. E’ ormai impossibile effettuare uno straccio di programmazione, come si faceva la Pianificazione Pluriennale o i Piani Generali di sviluppo. Questa situazione induce anche ad un deficit democratico: i passaggi Giunta che propone, Consiglio che controlla e decide e Dirigenti che applicano sta saltando”.

Brivio ha posto poi l’accento sul problema innescato dal Patto di Stabilità e lo fa con un esempio: “Il Comune di Lecco ha finanze sufficienti per sistemare sia il Bione che Villa Manzoni, ma non possiamo utilizzarle a causa del Patto che ci obbliga a utilizzare solo il 40% delle risorse che abbiamo. Il 60% è stato congelato dallo Stato e tenuto nella Tesoreria dello Stato per dimostrare alla Banca Europea che la riserva l’abbiamo in caso di default”. Brivio ha concluso ammonendo: “Quando i sindaci scendono in piazza per protestare e vanno davanti ai palazzi governativi facendo presente che le cose non stanno andando bene, questo non è un bel segno. Non esistono misure a favore dell’economia, a Lecco le cose non vanno bene e questo dato mi preoccupa, perchè se non c’è il traino economico i problemi si traducono in un complesso e complessivo disagio sociale”.

Il senatore Rusconi ha chiaramente detto che: “La manovra siffatta è una scelta, non un obbligo. Questo è lo Stato più centralista che l’Italia abbia mai conosciuto. Siamo noi oggi i veri difensori del Nord non la Lega”.

l’onorevole Codurelli ha infine ricordato come: “Con questa manovra il debito pubblico non diminuirà. Intanto si stà facendo pagare gli errori di un mal governo ai Comuni e alle famiglie. Ci sono problemi di occupazione, i giovani non hanno futuro, vengono colpite la fasce più deboli e sulle pensioni la Lega sta facendo una battaglia di strumentalizzazione. Siamo a un punto di non ritorno a dir poco drammatico”.