Il teleriscaldamento “accende” la politica, poi l’accordo

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Il forno inceneritore di Valmadrera
tour termovalorizzatore silea (23)
L’inceneritore di Valmadrera

 

LECCO – Tutti favorevoli nel rinnovare la gestione dei rifiuti a Silea, non si può dire lo stesso riguardo al teleriscaldamento: il progetto di trasformare l’inceneritore di Valmadrera in un termovalorizzatore, capace quindi di produrre energia termica attraverso la combustione dei rifiuti, ha incontrato i dubbi e la contrarietà delle forze di opposizione in Comune a Lecco che hanno dato battaglia per oltre tre ore durante la riunione del consiglio di martedì sera.

L’occasione del dibattito è stata la votazione sull’affidamento della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti dal 2017 al 2029 a Silea, destinata a diventare l’unico gestore del servizio per tutti i Comuni associati. Un provvedimento che avrebbe trovato ampio consenso se non fosse che, l’approvazione, avrebbe significato l’accettazione implicita anche del piano finanziario di Silea, all’interno del quale si prevede l’investimento di circa 54 milioni di euro per la futura conversione dell’impianto di Valmadrera, che oggi produce già energia elettrica dallo smaltimento dei rifiuti.

Con l’installazione di una nuova turbina, la realizzazione di una centrale e di una rete di distribuzione attraverso circa 23 chilometri di  scavi  e tubature, il teleriscaldamento permetterà di “scaldare” le abitazioni di Civate, Valmadrera, Malgrate e in parte del capoluogo attraverso l’energia termica prodotta grazie ai rifiuti.  Il rovescio della medaglia è che occorrerà una maggiore quantità di immondizia per garantire il funzionamento dell’impianto (vedi articolo).

Massimo Riva - Cinque Stelle
Massimo Riva – Cinque Stelle

Una questione, quest’ultima, non di poco conto e non a caso il progetto ha diviso la politica lecchese e ha trovato la contrarietà della associazioni ambientaliste; per lo stesso motivo sono stati presentati ben quattro emendamenti da parte delle minoranze: Lega, Cinque Stelle e Cambia Lecco hanno chiesto il rinvio della votazione e di ottenere così più tempo per maggiori approfondimenti; per il consigliere Ivano Donato, in contrasto con la posizione del proprio gruppo (Appello per Lecco),  il teleriscaldamento avrebbe dovuto invece essere affrontato separatamente rispetto all’affidamento della gestione rifiuti.

Silea dal canto suo, come ricordato dal consigliere leghista Cinzia Bettega, ha già assegnato la progettazione dell’intervento e questo dalle minoranze è stato percepito come uno scavalcamento del parere dei consigli comunali:

“Sulla base di quali atti di indirizzo l’assemblea di Silea ha approvato nel 2011 la richiesta di procedere con il massimo carico termico dell’impianto? – ha sollevato il problema Massimo Riva dei Cinque Stelle – Si dice di voler incrementare la raccolta differenziata, allora dove si andranno a trovare 97 mila tonnellate di rifiuti per farlo funzionare quando nel lecchese se ne producono mediamente 48 mila? Domandiamoci che effetti avranno le nanoparticelle sulla nostra salute e le biomasse che saremo costretti ad importare da altre province”.

“Il teleriscaldamento è subordinato ad un aumento della combustione dei rifiuti. Sono già stati utilizzati soldi pubblici per studi di fattibilità, questo senza l’approvazione dei consigli comunali” ha ribadito Donato.

Alberto Anghileri
Alberto Anghileri

La questione della salute pubblica è quella che maggiormente impensierisce le opposizioni e se Silea garantisce che il nuovo impianto permetterebbe di migliorare la qualità dell’aria, Alberto Anghileri di Cambia Lecco ha chiesto ulteriori studi e di poter interessare della questione direttamente i cittadini, con assemblee aperte, per informarli e recepire il loro parere.

“Coincidenza vuole che in questi giorni a Parigi sia in corso un meeting sui cambiamenti climatici, anche noi siamo tenuti a fare la nostra parte, con una scelta politica che non guardi ad una maggiore produzione di rifiuti ma alla loro riduzione” ha sottolineato Anghileri.

L’assessore Ezio Venturini, in apertura di seduta, aveva rassicurato sulla necessità di riportare il tema del teleriscaldamento in consiglio comunale per l’eventuale approvazione del progetto ma è stato necessario l’appello del sindaco Virginio Brivio e una riunione dei capigruppo per trovare la “quadra”: l’ammissione che sul progetto del teleriscaldamento non c’è mai stato un vero atto di indirizzo da parte del consiglio, che sarà invece chiamato in futuro ad esprimersi specificatamente sulla questione; inoltre Silea dovrà studiare un piano alternativo che possa garantire all’impianto di Valmadrera l’autonomia energetica a prescindere dal teleriscaldamento, mentre l’assessore Venturini si farà carico di incontrare ed informare la cittadinanza su questa tema.

Una soluzione che ha accontentato le opposizioni e che ha permesso al sindaco Brivio di incassare l’approvazione ad unanimità del provvedimento.