“Impresa Lombardia”: è legge… e arriva il “Made in Lombardy”

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Carlo Malvezzi consigliere regionale lombardiaMILANO – “Impresa Lombardia: per la libertà d’impresa, il lavoro e la competitività” è il nome del progetto di legge approvato oggi all’unanimità dal Consiglio regionale della Lombardia.

Il documento, elaborato nella IV Commissione Attività produttive presieduta da Angelo Ciocca (Lega Nord) e di cui è stato relatore Carlo Malvezzi (NCD), ha ottenuto il sostegno di Forza Italia, NCD, Lega Nord, lista Maroni Presidente, Fratelli d’Italia, Pensionati, PD, Patto Civico e Movimento 5 Stelle.

Il dispositivo modifica la legge regionale 1/2007 (Strumenti di competitività per le imprese e per il territorio della Lombardia) e prevede una serie di strumenti a sostegno del tessuto produttivo lombardo tra cui l’accordo di competitività, la riduzione di alcune imposte, l’accesso al credito, diverse agevolazioni e semplificazioni, l’introduzione sperimentale della moneta complementare come strumento di compensazione multilaterale locale per lo scambio di beni e servizi.

Con un emendamento dell’assessore Mario Melazzini è stato istituito il marchio “made in Lombardy” per certificare la provenienza regionale di alcuni prodotti.

Approvati anche due ordini del giorno per attuare semplificazione, sburocratizzazione e defiscalizzazione per attenuare il gap di competitività con il Canton Ticino nei territori di confine (primo firmatario Alessandro Fermi, Forza Italia) e per impegnare la Giunta nelle attività sostenibili con il credito di imposta, nel sostegno alla formazione, nella promozione dell’autoimprenditorialità, nella sperimentazione dell’internazionalizzazione, nel finanziamento alle MPMI, nell’accompagnamento all’accesso ai bandi (emendamento condiviso da tutti gli schieramenti in Commissione).

“Questa è la risposta a un grido d’allarme – ha detto in Aula il relatore, Carlo Malvezzi (NCD) – Finalmente la fiducia nelle imprese sostituisce la cultura del sospetto e della repressione, con l’asse del controllo che si sposta dall’impresa ai soggetti certificatori. Tra le novità introduciamo strumenti di compensazione elettronica, creiamo le basi per abbassare le tasse regionali e locali, togliamo rigidità burocratica. Diamo, insomma, sostegno agli imprenditori che sono gli eroi del nostro tempo”.

made in lombardy logo“In linea con la strada tracciata dal Presidente Maroni introduciamo strumenti coraggiosi – ha detto il Presidente della IV Commissione, Angelo Ciocca (Lega Nord) – per portare i modelli imprenditoriali al passo con i tempi, come avviene con gli accordi di competitività o con gli sgravi sull’Irap: il messaggio che mandiamo al Governo di Roma è che meglio rinunciare a spremere le imprese e preservare l’occupazione. Con questa legge agevoliamo l’export e disincentiviamo l’importazione. Con la moneta complementare fidelizziamo il rapporto tra impresa e fornitori e snelliamo l’accesso al credito. Non dimentichiamo la valorizzazione dei brevetti lombardi che troppo spesso trovano applicazione solo fuori dai nostri confini. Per la semplificazione è importante la comunicazione unica di inizio attività e il fascicolo informatico d’impresa. Ringrazio la Commissione per questo lavoro che è frutto di oltre 40 audizioni con le realtà imprenditoriali e sindacali del territorio”.

“Sosteniamo questa legge – ha detto il Consiglio Segretario della IV Commissione, Enrico Brambilla (PD) – perché si evidenzia che la spina dorsale del tessuto economico lombardo è l’industria manifatturiera che non può essere sostituita da attività di servizio. Forte è il contrasto alla delocalizzazione delle multinazionali che lasciano il territorio dopo averlo sfruttato. Non va, però, dimenticato il tema dell’energia. Non faremo barricate sulla moneta complementare – ha aggiunto – se si tratta di sperimentare l’integrazione di circuiti normali in forme circoscritte. Bene l’odg che impegna la Giunta a sostenere concretamente le imprese nell’accesso ai bandi europei 2014-2020”.

Il presidente del Consiglio regionale Raffaele Cattaneo ha dichiarato: “Il Consiglio oggi ha approvato un altro provvedimento all’unanimità.Su un tema urgente come quello della competitività delle imprese e del rilancio dell’economia lombarda questo Consiglio non vuole dividersi, ma impegnarsi per dare risposte concrete alle richieste che arrivano dal territorio. Le nostre imprese, che non stanno certamente vivendo un momento facile, chiedono lo snellimento delle procedure, l’azzeramento della burocrazia e misure che incentivino chi crea posti di lavoro e occupazione. Il Consiglio regionale oggi ha dato una risposta concreta a questa domanda”. “Come dimostrano i dati diffusi ieri da Unioncamere, in Lombardia si sta registrando una inversione di tendenza con una crescita della produzione industriale che raggiunge il +2.6% – ha concluso il Presidente – La legge approvata oggi vuole essere un passo ulteriore per la definitiva uscita dalla situazione di crisi produttiva e occupazionale”.


LA SINTESI DEGLI INTERVENTI IN AULA

“E’ una legge ben fatta e innovativa anche se, vista la gravità della crisi, non possiamo abbandonarci a facili entusiasmi: saranno i provvedimenti attuativi della Giunta a renderla realmente efficace e su questo vigileremo. La palla passa a Maroni perché concretamente incentivi gli imprenditori a fare impresa sul nostro territorio – ha detto il Consigliere Dario Violi (M5S) – E’ una legge che offre agevolazioni e impone controlli alle imprese e che può realmente sostenere lo sviluppo economico e la competitività, due tra gli obiettivi elettorali del Movimento 5 Stelle. Ci tenevamo a rimettere al centro dell’attenzione della politica lombarda la parola liquidità. Da anni la stretta creditizia delle banche penalizza le imprese, anche se sane. Finlombarda deve impegnarsi maggiormente in accordi quadro con le banche perché possano avere accesso al credito con i fondi rotativi”.

Per Giulio Gallera (Forza italia) si tratta di una “legge che trasuda liberalismo e fiducia nelle imprese, senza mettere paletti. Una misura per fermare la massiccia delocalizzazione. La Regione assume la cabina di regia per convincere le imprese che investire qui possa essere ancora vantaggioso”.

“Questo è un esempio concreto di buona politica – ha rimarcato il Consigliere Elisabetta Fatuzzo – Grazie al lavoro di tutta la Commissione è stato elaborato un testo che dà risposte immediate alle esigenze del territorio, a partire dall’accesso al credito che deve essere agevolato sia per le imprese che per le famiglie stesse”.

Per il Consigliere Michele Busi (Patto civico) si tratta di un “progetto di legge complesso e articolato. Un punto di partenza: iniziamo un percorso tracciando un quadro di riferimento che tocca alla Giunta prendere in carico. Saremo ben lieti di giudicare passo dopo passo i risultati e introdurre anche eventuali correttivi”.

“La Pubblica Amministrazione deve sostenere, non frapporre ostacoli al fare impresa – ha spiegato il Consigliere Segretario Daniela Maroni (Maroni Presidente) – Con questa legge semplifichiamo le operazioni burocratiche, soprattutto per l’avvio di un’attività e promuoviamo la crescita competitiva, l’accesso al credito, la riduzione dell’Irap fino al 25% per le nuove imprese, gli accordi per la competitività, il fascicolo informatico d’impresa, la moneta complementare per stimolare le operazioni commerciali. La Regione ha istituito un fondo di quasi 21 milioni, mirato a favorire il rilancio produttivo, rendere le aziende più competitive sul mercato e più appetibili per gli investitori esteri. Valorizzando a dovere, inoltre, le specificità e le eccellenze del territorio, e i brevetti che vengono concepiti dai nostri talenti”.

Il consigliere Onorio Rosati (PD) ha sostenuto in dichiarazione di voto che si è trattato di un “confronto proficuo tanto da aver prodotto modificazioni consistenti nell’articolato e da far entrare a pieno titolo dentro al progetto di legge quegli impegni che il Pd ritiene fondamentali per lo sviluppo e per il raggiungimento di una piena occupazione. Verificheremo con un costante monitoraggio”.

“Il Progetto di Legge 111, che prevede strumenti per la competitività delle imprese e del tessuto produttivo della Lombardia, ha come punto di forza il concetto di “burocrazia zero” – ha sottolineato Riccardo De Corato (Fratelli d’Italia) – La burocrazia ha un costo elevato per le imprese. Pesano sugli investimenti costi divenuti insostenibili in questo momento di crisi: il costo di un fisco punitivo e complicato, che sottopone l’impresa a migliaia di adempimenti e altrettanti controlli, e il costo della burocrazia”.

“La legge discussa oggi è importante perché si pone come obiettivo primario quello di ridare attrattività al sistema Lombardia. È imperativo riportare la nostra regione ad essere terra davvero accogliente per le imprese, ricostruendo un clima propizio e consono a questo scopo: il nostro territorio deve tornare un luogo dove si lavora e si crea lavoro”. Così Fabio Rolfi, vice capogruppo della Lega Nord. “L’aspetto di questo testo che ritengo maggiormente importante – prosegue l’esponente del Carroccio – è quello relativo alla semplificazione burocratica che si concretizzerà attraverso misure incisive e concrete. Purtroppo di semplificazione si parla tanto ma alla fine non vediamo passar giorno in cui le procedure per gli imprenditori non diventino sempre più contorte e asfissianti”.

“Il Gruppo di Forza Italia esprime soddisfazione per il lavoro puntuale che ha raggiunto un ampio consenso – ha detto il capogruppo di Forza Italia, Claudio Pedrazzini – Il sostegno alle imprese deve essere prioritario in questa fase. Questo è un punto di partenza, anche perché il problema sta a Roma: è lì che dobbiamo fare pressing sul Governo perché diminuisca la pressione fiscale. Inoltre per liberalizzare lavoro dobbiamo lavorare a strumenti come i contratti a termine. Il 70% delle assunzioni dello scorso anno è avvenuta grazie a contratti a termine”.

“Alla luce di questo delicato scenario economico normativo – ha detto il Consigliere Alessandro Fermi (Forza Italia) introducendo il proprio odg – è opportuna con ancora con maggior urgenza, l’attuazione di iniziative straordinarie capaci di ridurre il rilevante gap di competitività che i territori confinanti soffrono nei confronti del Canton Ticino”.

“Con l’approvazione di questo provvedimento – ha dichiarato il consigliere regionale Marco Tizzoni (Maroni Presidente)– il Consiglio regionale lombardo dà una risposta concreta, puntuale ed efficace al mondo delle attività produttive, da cui in questi mesi sono arrivate numerose richieste di aiuto. Sostegno nell’accesso al credito, promozione degli accordi di competitività, progressiva riduzione del carico fiscale sono tra principali punti contenuti della legge approvata oggi, per la quale Regione Lombardia ha messo a disposizione oltre 20 milioni di euro, un contributo importante per aiutare le imprese lombarde in questo difficile momento di crisi”. “Tra le novità contenute nella riforma – ha aggiunto Tizzoni – vi è anche l’impegno per la promozione dell’autoimpiego, introdotta grazie ad un emendamento approvato in IV Commissione e presentato dalla civica “Maroni Presidente””.

”La comunicazione unica regionale, l’interlocutore unico attraverso i Suap e gli altri provvedimenti in materia di “burocrazia zero” contenuti nella Legge sulla Competitività, approvata oggi all’unanimità dal Consiglio regionale, rappresentano una risposta concreta per arginare l’esodo di imprese verso la Svizzera – ha detto il Consigliere Francesco Dotti (Fratelli d’Italia) – Questa Legge dovrà anzitutto restituire fiducia alle nostre imprese e va dunque nella giusta direzione di quella “zona franca” richiesta nuovamente a gran voce da Regione Lombardia e dal presidente Roberto Maroni all’indomani del referendum in Svizzera contro la cosiddetta “immigrazione di massa” (che va a contingentare anche il numero di lavoratori frontalieri, ndr). Argomento quello della tutela dei lavoratori frontalieri di strettissima attualità, oggetto di una mozione urgente all’ordine del giorno del Consiglio regionale di domani”.

“Riconosciamo il valore sociale delle imprese attraverso gli accordi per la competitività – ha sostenuto in dichiarazione di voto il capogruppo NCD, Mauro Parolini – Un vero e proprio patto di lealtà tra tutti i soggetti del territorio che ha come obiettivo lo sviluppo di nuove imprese o il rilancio delle esistenti”. E poi la semplificazione burocratica: “La comunicazione unica regionale sostituirà le tante richieste documentali oggi previste e sarà inviata ad un unico interlocutore (i Suap o gli sportelli delle Camere di Commercio). Basterà un clic per iniziare l’impresa”.

 

 

 

 

 

PRINCIPALI NOVITA’ DEL PDL 111:

 

 

 

· ACCORDI PER LA COMPETITIVITA’: attivazione sperimentale di zone a burocrazia zero

 

· CREDITO D’IMPOSTA: riduzione Irap fino al 25% per le nuove imprese

 

· ACCESSO AL CREDITO: riorganizzazione del sistema Confidi e sperimentazione della moneta complementare

 

· COMUNICAZIONE UNICA REGIONALE: sostituirà tutti gli atti amministrativi

 

· RAZIONALIZZAZIONE DEI SUAP: gestione associata e interazione con Camere Commercio

 

· FASCICOLO ELETTRONICO: depositato presso le Camera di Commercio, dovrà essere consultato dalle Amministrazioni, anche quelle preposte ai controlli, senza passare dalle aziende

 

· FASCICOLO ELETTRONICO: depositato presso le Camera di Commercio, dovrà essere consultato dalle

 

· CONFERENZA SERVIZI TELEMATICA: La valutazione degli interessi pubblici complessi connessi al rilascio di autorizzazioni e permessi avviene in sede di conferenza di servizi, da espletarsi in una sola seduta e in via telematica con introduzione del silenzio assenso

 

· SISTEMA INTEGRATO DI CONTROLI: Le verifiche presso le aziende non possono avvenire se non dopo aver esperito l’esame dei documenti nel Fascicolo elettronico. Si riconosce pieno valore legale alle certificazioni rilasciate dagli enti di certificazione