“In via Sassi cento parcheggi per le bici, troppo pochi per auto e moto”

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LECCO – “Parcheggio di via Sassi: abbiamo perso una ventina di posti auto, moto e motorini sono stati segregati in fondo con lo spazio per neanche una decina di scooter. In compenso, ho contato 41 paletti per le biciclette, ciò significa almeno 82 posti che, sommati a quelli presenti in via Balicco, fanno più di 100 parcheggi adibiti per le bici.

Problema della sosta breve non risolto, dissuasori per impedire a chi recupera o accompagna in stazione amici e parenti (magari anziani o disabili), di accostarsi un secondo al ciglio della strada. Stazione che incredibilmente continua a rimanere chiusa al transito veicolare… Ora, ditemi se tutto ciò a voi pare normale! Proposte e soluzioni?

1) Riaprire al transito veicolare la piazza della stazione per un massimo di 15 minuti (si possono usare le telecamere per monitorare la tempistica delle targhe in entrata ed in uscita).

2) Rimuovere i paletti sulla strada e trasformare la seconda parte, quella centrale, dei parcheggi adibiti alle biciclette in spazio per motocicli (circa una ventina di posteggi recuperati).

3) Prevedere in TUTTI I PARCHEGGI DEL CENTRO una sosta breve gratuita entro la mezz’ora, come già avviene in moltissime città, e poi applicare sul resto una tariffa oraria puntuale con sbarre elettriche e telepass (od altri servizi legati alle nuove App dello smartphone). Il principio deve essere “pago per il tempo che sosto”, non si possono chiedere un euro e mezzo per 5/10 minuti in via Parini o in via Nava!

4) Continuare con il lavoro di vigilanza che ha quasi del tutto eliminato il problema dei venditori abusivi in alcuni parcheggi, ed estenderlo alle zone limitrofe della stazione, fino alla rotonda di via Balicco, dove bivaccano indisturbati (ma aimè molto disturbanti) decine di richiedenti asilo appollaiati sul muretto.

Anni addietro dicevano che era impossibile, evidentemente si sono sempre sbagliati! Se occorre, chiedere anche la presenza dei militari per il controllo dei treni e della stazione, almeno in certi orari! Servono come deterrente ed aumentano la sicurezza percepita dalle persone che si trovano a frequentare la stazione in situazioni di potenziale pericolo”.

Giacomo Zamperini (Fratelli d’Italia)