“Investire nella messa in sicurezza del territorio costa meno che curare i danni”

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LECCO – La sciagura che da vari giorni devasta il nostro Paese e provoca morti e feriti non è un disastro naturale né un caso. È il risultato di anni di incuria del territorio e dei corsi d’acqua, è il risultato della mancata cura dei boschi, delle vie di comunicazione e delle infrastrutture, è l’insipienza di un’urbanistica speculativa e predatoria, è il risultato della cementificazione selvaggia del territorio.

Responsabili dei disastri idrogeologici sono tutti o Governi nazionali, regionali e locali che si sono succeduti negli ultimi quarant’anni che hanno permesso e promosso grandi opere inutili e dannose, hanno favorito a dismisura colate di cemento e asfalto anziché investire nella messa in sicurezza da rischi idrogeologici tutto il territorio nazionale.

Bisogna che chi ci governa a livello nazionale, regionale e comunale investa risorse nella messa in sicurezza del territorio. Costa meno prevenire che curare i danni!

Subito un piano di economia ecologica che fra l’altro incentiverebbe lavoro e occupazione vera, ( è stato calcolato che si potrebbero creare oltre 1milione di posti di lavoro).

Piano che dovrebbe quanto meno prevedere.

  • la messa in sicurezza rispetto al rischio idrogeologico;
  • la messa in sicurezza rispetto al rischio sismico, a partire dagli edifici pubblici scolastici, universitari ed ospedalieri;
  • la definizione di un piano congiunto nazionale, regionale, provinciale e comunale per la bonifica dei siti inquinati
  • la manutenzione straordinaria della rete idrica e fognaria;
  • il rilancio e il consolidamento delle aree protette come imprescindibili strumenti di tutela ambientale, di governo del territorio e di sviluppo sostenibile, nello spirito della legge quadro del 1991;

I soldi per dare concretezza a questo piano ci sono. Nessun condono fiscale. Altro che flat tax: “chi più ha, più paghi”, oggi in Italia l’1% delle famiglie possiede una ricchezza pari a quello del 60% di tutta la popolazione.

Per questo serve subito una patrimoniale sulle grandi ricchezze e aumentare le tasse sulle rendite finanziarie per diminuirle alle lavoratrici e ai lavoratori. Colpire la grande evasione fiscale. Tagliare le spese militari e gli F35, la TAV in Val Susa e le altre grandi opere inutili come, solo per fare alcuni esempi, la TAP di Melendugno, il Terzo Valico, la Pedemontana, altre autostrade e viadotti.

Far pagare alle Chiese e a tutti gli organi religiosi le tasse come a tutti noi e come a tutti noi far pagare i dovuti contributi previdenziali ed assistenziali per aver diritto alla pensione.

Gli amici degli amici di assicurazioni e banche stanno pensando ad una assicurazione obbligatoria sugli eventi naturali.

Noi siamo contrari ad esborsi di danaro obbligatori. Questo tipo di copertura deve restare una libera scelta. Lo Stato metta in sicurezza il territorio. Come lavoratori e pensionati gia’ paghiamo regolarmente le tasse e quindi e’ lo Stato che deve far fronte ai costi dei disastri in quanto responsabile dei mancati interventi di prevenzione e messa in sicurezza del territorio”.

Sinistra e Lavoro – Coordinamento provinciale
Francesco Coniglione