La Grande Lecco? ‘Appello’ ci prova e chiama a raccolta i sindaci

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Favorevoli e contrari alle fusioni tra i sindaci dell'hinterland di Lecco

 

LECCO – E’ possibile pensare ad una città che allarga i propri confini ai comuni vicini, un centro che unisce le forze con l’hinterland per diventare una sola importate realtà amministrativa?

La Grande Lecco non è un sogno, ma un progetto di cui da anni si discute, una visione lanciata in passato dal lungimirante e amatissimo primo cittadino di Malgrate, Gianni Codega, e che Appello per Lecco insegue da tempo, rilanciando il tema della fusione tra il capoluogo manzoniano e i paesi limitrofi, organizzando un incontro che coinvolgerà nella discussione gli amministratori locali.

Gianni Codega, sindaco di Malgrate, scomparso nell’agosto del 2015. Sua la visione di una Grande Lecco

“Una Lecco più grande – spiega dall’associazione – per lanciare una sfida al riordino istituzionale dei Comuni che é già  all’ordine del giorno del Governo Centrale. E’ proprio per evitare che da Roma utilizzino il compasso per affrontare una questione che riguarda le comunità locali intendiamo continuare a promuovere momenti di riflessione, partecipazione e coinvolgimento attivo di amministratori e cittadini. Dobbiamo essere protagonisti con le nostre idee nell’orientare il futuro della città e del territorio”.

Eppure, “mentre si fanno largo le città metropolitane, le nuove aree provinciali, alcuni Comuni in Italia hanno già avviato e concretizzato il processo di unificazione, le Regioni stanno discutendo di creare sodalizi istituzionali – sottolineano da Appello – nel nostro territorio fatica ad avanzare la discussione sul piano della prospettiva che interessa e riguarda la città capoluogo e almeno i paesi limitrofi. Come pensiamo di affrontare la prospettiva delle nostre comunità, ovviamente senza reticenze e subalternità, se rinunciamo a confrontarci in maniera seria su una materia istituzionale che a breve ci piomberà addosso, volenti o nolenti?”

Una questione, quella della fusione tra Comuni, che LeccoNotizie.com ha voluto approfondire nei mesi scorsi con un ampio servizio, contattando uno ad uno tutti gli 88 sindaci della provincia di Lecco, ascoltando le loro opinioni, dividendoli tra favorevoli e contrari; un lavoro che ha offerto una panoramica completa sulle opportunità e i futuri scenari amministrativi del territorio lecchese (leggi qui la nostra inchiesta 88/10).

All’incontro che si svolgerà il prossimo 5 giugno a Palazzo Falck, Appello ha deciso di invitare gli amministratori dei Comuni limitrofi al capoluogo, la maggior parte, da noi intervistata, si era detta disponibile a valutare la fusione del proprio Comune: positiva era stata la risposta giunta dai sindaci di Abbadia, Mandello, Malgrate, Valmadrera, Galbiate, Morterone, al contrario si erano espressi negativamente i primi cittadini di Pescate, Garlate, Ballabio e Vercurago.

 

FUSIONE TRA COMUNI – I favorevoli e i contrari nell’hinterland di Lecco, tra i sindaci invitati al dibattito del 5 giugno

 

Abbiamo invitato i Comuni che si trovano in prossimità del capoluogo senza escludere nessuno in modo che ognuno possa esprimere il proprio orientamento, alimentando un dibattito che parte dagli amministratori per giungere poi alla cittadinanza. Non sarà un percorso breve, va affrontato a piccoli passi, trovando intese con quei comuni che hanno affrontato ” spiega Corrado Valsecchi, fondatore di Appello per Lecco e oggi assessore comunale di Lecco.

Un progetto che potrebbe partire da vicino, guardando in primis a Malgrate . “Con Codega avevamo parlato lungamente – prosegue Valsecchi – la disponibilità dell’allora sindaco era importantissima, Malgrate è composta in un numero significativo di persone che si sentono lecchesi, è la cittadina che più di ogni altra in questo momento sarebbe pronta ad affrontare una discussione di questo genere”.

L’assessore Corrado Valsecchi

Anche Vercurago potrebbe essere uno dei Comuni che, per contiguità con Lecco, si presterebbe ad un progetto di fusione, se non fosse per la contrarietà politica espressa dal sindaco Greppi da noi intervistato sul tema. Al contrario non avevano escluso questa possibilità i sindaci Crippa e Mauri, di Valmadrera e Civate, già interessati ad incrementare reciprocamente la collaborazione tra i loro municipi.

Un puzzle non semplice da comporre: “E’ un dibattito irto di pericoli e di campanilismi come affermazione della propria identità comunitaria. Cercheremo di far capire il valore del nostro progetto – prosegue Valsecchi – Oggi unirsi significa superare i vincoli del patto di stabilità, creare la possibilità di un decentramento diverso rispetto all’attuale, avere un contenimento dei costi che può rilevarsi fondamentale per dare spazio agli investimenti in una città più grande. C’è anche un elemento di carattere politico, evitare che la scelta ci venga calata dall’alto in un momento in cui il panorama istituzionale guarda alle aree vaste”.

Se ne parlerà anche con gli ex sindaci di Lecco ( Guido Puccio, Giuseppe Resinelli, Marco Calvetti, Paolo Mauri, Giulio Boscagli, Giuseppe Pogliani, Lorenzo Bodega, Antonella Faggi ) e con l’attuale primo cittadino Virginio Brivio, tutti invitati al dibattito a Palazzo Falck. “Politici che hanno amministrato Lecco in epoche diverse e rappresentando parti politiche differenti – conclude Valsecchi – Sarà interessante conoscere anche il loro punto di vista”