La Lega: “La riforma? un colpo di mano. Al referendum votiamo no”

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LECCO – Si è svolto a Oggiono lo scorso venerdì il convegno della Lega contro la riforma costituzionale: ad organizzarlo, il Comitato civico “Donne e uomini liberi votano NO al Referendum costituzionale”, in collaborazione con la Segreteria cittadina oggionese della Lega Nord, sezione “Gianfranco Miglio”.

Dopo l’introduzione del segretario oggionese del Carroccio, Giovanni Pasquini, che ha focalizzato l’attenzione sul “depotenziamento dell’Ente provincia, depredato dei propri denari dal governo centrale e del tentativo di annientamento di tutti gli altri enti territoriali da parte della riforma renziana”, è intervenuto per un saluto il segretario provinciale della Lega Flavio Nogara, che ha ceduto quindi la parola al parlamentare leghista Grimoldi.

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“Questa riforma costituzionale – ha chiarito l’onorevole brianzolo – è un colpo di mano contro la sovranità popolare. L’obiettivo di questo governo è di ricentralizzare ogni forma di autonomia locale per portare tutti i soldi a Roma, lasciando il deserto dalle nostre parti. La Lombardia già regala 54 miliardi all’anno di tasse allo stato centrale: non sentiamo la necessità di farci togliere anche quello che resta!”. A tirare le fila del discorso da un punto di vista storico e giuridico ci ha pensato poi il Prof. Stefano Bruno Galli, docente di Storia delle dottrine politiche presso l’Università statale di Milano, consigliere regionale del Carroccio al Pirellone, che bollato come “schizofrenica” l’ipotesi di cambiamento della carta costituzionale.

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“Dopo aver mutato nel 2001 il Titolo V° della nostra Legge fondamentale – ha fatto sapere l’accademico – la sinistra oggi vorrebbe non solo cancellare la propria riforma, ma rafforzare il centralismo con un piglio degno di altri tempi, quando c’era un uomo solo al comando. Gianfranco Miglio, mio maestro, grande pensatore federalista, aveva previsto più di vent’anni fa il tentativo di concentrazione del potere in maniera autoritaria a Roma, ma aveva anche anticipato che poi, per contraccolpo, si sarebbe arrivati ad un regime federale molto più radicale di quello pensato dai leghisti. Renzi scherza con la democrazia, ossia col fuoco. Ci sarà un aggravio dei costi dell’apparato burocratico statale se non fermiamo col NO questa sciagura e non una riduzione, come continua a ripetere. E il Senato non si cancellerà, continuando ad esistere, senza avere, però, più voce in capitolo. I cittadini, non potendolo più votare, perderanno il diritto ad esprimersi. A quando le marce obbligatorie della domenica?”.

La serata si è conclusa con alcuni approfondimenti richiesti dai presenti in sala. All’incontro erano presenti anche l’ex-assessore provinciale alla cultura Marco Benedetti, il coordinatore di Forza Italia di Oggiono Davide Bergna, l’Assessore regionale allo sport Antonio Rossi, il sen. Paolo Arrigoni e il consigliere regionale Antonello Formenti.