“La Svizzera e il suo referendum? Un esempio per tutti”

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pasquini-giovanni-vittorioLECCO – Riceviamo e pubblichiamo:

“Il Referendum tenutosi domenica scorsa nella vicina Confederazione elvetica, col quale gli Svizzeri hanno ha deciso di porre delle chiare limitazioni all’immigrazione e alla libera circolazione delle persone, comprese quelle provenienti dalla Ue, ha rappresentato un passaggio storico di enorme importanza, che non mancherà di far giungere a lungo la propria eco ben oltre i confini rossocrociati.

La volontà netta di un Popolo di non farsi soggiogare dalle folli direttive di un’Unione europea priva di ogni legittimazione popolare nei suoi stessi confini (figuriamoci nella patria del Federalismo europeo!), espressa attraverso una consultazione sostenuta dal partito di raccolta di Centrodestra Udc-Svp (nulla a che spartire con le cariatidi democristiane tricolorute, si badi bene), ha rappresentato un ceffone morale in piena faccia a quei ciarlatani europeisti che, a fronte del disastro economico, sociale e finanziario al quale stiamo assistendo da anni, continuano come dischi rotti a ripetere che “Fuori dall’Unione europea e dall’euro non c’è alcun futuro”! Balle, enormi quanto la bocca di chi parla!

La Svizzera è l’esempio vivo e vitale che fuori da questo Superstato criminale, razzista contro la propria gente, predone, antidemocratico, privo di rappresentatività, esiste una Terra di libertà, una vera e propria fortezza nel cuore d’Europa, dove le decisioni le prende la gente e nella quale è il Parlamento a doversi piegare alla volontà sovrana del Popolo, non certamente il contrario! In ogni cittadino elvetico continua ad albergare lo spirito di Guglielmo Tell e di quel generale Guisan che durante la Seconda guerra mondiale, mentre le armate della Wehrmacht imperversavano in tutta Europa (al pari dei Commissari europei di oggi!), teneva un memorabile discorso all’Esercito svizzero, in occasione del Natale della Patria: “Difenderete la postazione assegnatavi fino all’ultima cartuccia e con la baionetta se necessario.

Non ci sarà ritirata, nè resa. Qualsiasi eventuale comunicazione o ordine di resa sarà da considerarsi fasullo e propaganda del nemico. La Svizzera non si arrenderà mai!” Imparino la lezione svizzera quei Popoli d’Europa che, come il nostro, hanno preferito lasciarsi depredare che riprendersi nelle mani la propria sovranità e il diritto di decidere del proprio futuro! E mentre a Roma si sta per consumare l’ennesimo golpe bianco da parte di un Presidente delle repubblica autoreferenziale, che più e più volte ha violato la costituzione della quale avrebbe dovuto farsi garante, a Berna ci si prepara a difendere, coi denti e con le unghie, l’indipendenza e il diritto di autodecisione di uno Stato sovrano.

W la Svizzera, meno male che c’è la Svizzera, grazie di esistere Svizzera! Autonomisti, indipendentisti e identitari europei, che marcheranno con una fulgida vittoria le prossime elezioni europee di maggio, ti ringraziano e t’abbracciano idealmente e fraternamente: questa guerra, in corso ormai da un decennio, contro i potentati economico-finanziari e massonici di Bruxelles la combatteremo assieme, fino alla fine di questa Unione europea e alla nascita dell’Europa e delle Regioni!

Cordiali saluti padani

Giovanni Pasquini

Consigliere provinciale Lega Nord