L’Anac taglia la testa di LRH, “nulla” la nomina di Cavallier

Tempo di lettura: 4 minuti
Lelio Cavallier presidente di Lario Reti Holding
Lelio Cavallier presidente di Lario Reti Holding
Lelio Cavallier presidente di Lario Reti Holding

 

LECCO – Sulla gestione dell’acqua pubblica nel lecchese interviene l’Autorità Nazionale Anticorruzione: l’agenzia guidata da Raffaele Cantone ha definito come “inconferibile” e “nullo” l’incarico di Lelio Cavallier, nominato presidente di Lario Reti Holding nel maggio dello scorso anno, dopo la scomparsa di Vittorio Proserpio.

“Una situazione di inconferibilità – si legge nella delibera dell’Anac del 30 novembre scorso – in quanto proveniente dalla carica amministratore unico del Idrolario s.r.l. un ente di diritto privato in controllo pubblico da parte dei comuni della provincia di Lecco e Como”.

Una nuova tegola sulla vicenda del servizio idrico della Provincia di Lecco, che l’assemblea dei sindaci ha affidato per 20 anni alla holding Lario Reti, di cui era parte la stessa Idrolario, società guidata in passato proprio da Cavallier.

logo_lario_reti_holdingL’Anac guidata da Raffaele Cantone ha riconosciuto la fondatezza della segnalazione del consigliere comunale di Annone di Brianza, Marco Longoni, che aveva fatto seguito a una precedente istanza che il Comitato lecchese per l’acqua pubblica e i beni comuni aveva inoltrato a Roma nell’estate 2015.

L’atto dell’Autorità Anticorruzione è stato diffuso dal Comitato Lecchese per l’Acqua Pubblica e i Beni Comuni che ha sempre criticato le scelte dei sindaci lecchese, prima orientati sull’affidamento del servizio a Idroservice e poi quella dell’affidamento diretto alla holding.

“La questione è semplice (purtroppo) – spiegano dal Comitato – Cavallier è stato nominato al vertice di LRH nonostante avesse rivestito la carica di amministratore unico di Idrolario -un’altra delle innumerevoli tessere costruite in questi anni di pasticci- fino al 30 maggio 2015. La legge infatti prescrive un periodo di due anni di “raffreddamento” prima di poter assumere altri incarichi. Regola che gli “strateghi dell’acqua” della Provincia hanno preferito ignorare, nonostante le diffuse perplessità”.

Il Comitato, non da solo, “chiede di rispettare la legge e le regole, per garantire un servizio efficiente, economico e nell’interesse dei cittadini, mentre alcuni influenti “soci” di Lario Reti Holding, facendo spallucce, guidano la maggioranza dei sindaci promettendo loro risultati che puntualmente disattendono.”

Il procedimento verrà “avviato – si legge nella delibera – “nei confronti di tutti coloro che, alla data del conferimento dell’incarico, erano componenti dell’organo conferente, ivi inclusi i componenti medio tempore cessati dalla carica”.
acqua pubblica“L’incarico di Cavallier, dice la legge, è “nullo”, così come i “relativi contratti” – prosegue il Comitato – Arriveranno “sanzioni inibitorie” e “procedimenti” a carico di chi, all’epoca, faceva parte dell’organo “conferente”: l’assemblea dei soci di LRH (formata dai sindaci o loro delegati), eccetto Cernusco Lombardone, Oggiono, Ello, Annone di Brianza, Merate e gli assenti al momento del “conferimento”. Lasciamo all’interpretazione dei giuristi l’onere di stabilire quali dei tanti “contratti” sottoscritti da Cavallier in questo anno e mezzo siano condannati alla “nullità” (emolumenti compresi?). E spetterà all’ormai decaduto presidente Cavallier fare chiarezza sulla dichiarazione di “insussistenza di cause di inconferibilità e incompatibilità” che ha sottoscritto”.

“Dal punto di vista amministrativo e politico, invece, non c’è bisogno di alcuna interpretazione – conclude il Comitato – È giunto il tempo che i sindaci del territorio siano autonomi nelle loro decisioni, sfiduciando quegli “strateghi” che, anche dopo questa delibera dell’Anac, potranno arricchire il proprio palmares con l’ultimo capolavoro: la decadenza del vertice della prima società pubblica della Provincia. I beni comuni del territorio -trattati come mercanzia da offrire in saldo a chissà quale facoltosa multiutility- meriterebbero una gestione completamente diversa. Quella indicata da 25,4 milioni di italiani nel giugno 2011”.

LA NOTA DI LARIO RETI HOLDING – “La Società sta procedendo all’esame della delibera dell’Autorità in modo da verificare il fondamento delle criticità segnalate e si riserva di superarle – se fossero confermate – adottando i provvedimenti necessari. In ogni caso, il servizio idrico integrato esercitato da Lario Reti Holding S.p.A. nel territorio della Provincia di Lecco non subirà alcuna ripercussione e proseguirà regolarmente”.