Lecco e il lungolago, Mambretti: “Il Comune cambia le regole a concorso in atto”

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Progettazione del nuovo lungolago, Beppe Mambretti segnala il problema

Il Comune ha dato il via libera alla variante del porticciolo ma non tutti i progetti in gara lo prevedono

LECCO – “Questa mattina ho avuto il piacere di vedere a palazzo Bovara i progetti del concorso Waterfront, perché ritengo che il rifacimento del lungolago sia uno degli obiettivi strategici che la prossima Giunta comunale sarà chiamata a realizzare” dichiara Beppe Mambretti coordinatore di Lecco Merita di più, gruppo di centrodestra legato a Forza Italia.

Diciannove i progetti in gara ed è possibile votare il preferito entro il 24 gennaio, presentando la propria carta di identità. Per votare occorrerà essere maggiorenni e residenti a Lecco.

“Con sommo rammarico sono costretto a constatare che mentre è in corso la procedura di individuazione del progetto vincente, c’è il serio rischio concreto che vinca un partecipante che non preveda, come stabilito dalla recentissima variante urbanistica, la realizzazione del porticciolo alla Malpensata, in quanto non tutti gli elaborati in gara prevedono quest’infrastruttura strategica” spiega il coordinatore.

Beppe Mambretti

“In pratica con questa variante le carte in tavola sono state cambiate dall’amministrazione comunale mentre il concorso è in vigore: una presa in giro nei confronti in primis dei lecchesi, che così facendo si vedono vanificare i voti fin ora espressi, ma soprattutto un bel ringraziamento a quei progettisti, che si erano impegnati nel dare il proprio contributo alla nostra città, che di certo non prevedevano queste nuove disposizioni nel Pgt” continua l’esponente di Lecco Merita di più.

“Ritengo che variare il piano regolatore comunale a cinque mesi dalle elezioni sia un puro spreco di carta; alla Giunta uscente non mi resta che dare un consiglio gratuito: quando scorrono i titoli di coda, dopo dieci anni la cui eredità non è certamente positiva, bisognerebbe quantomeno astenersi da certe operazioni perché c’è il rischio di non far che aggravare negativamente la valutazione ben consolidata dei lecchesi” conclude Mambretti.