Aggressione in stazione, De Capitani: “Si è toccato il fondo”

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Il sindaco di Pescate Dante de Capitani

Anche il sindaco di Pescate interviene sull’episodio nel sottopasso della stazionedi Lecco

“Per una città sicura servono i provvedimenti di istituzioni di livello maggiore”

PESCATE – “La situazione di profonda insicurezza della stazione di Lecco è nota a tutti da tempo e l’ultimo sconcertante episodio perpetrato da un extracomunitario africano non è  che la conferma che la situazione adesso è sfuggita di mano”.

Anche il sindaco di Pescate Dante De Capitani si esprime sull’aggressione avvenuta lunedì nel sottopasso della stazione ferroviaria di Lecco.

“Non è  possibile che una signora che stava andando a prendere il treno  sia stata posta in grave condizioni in quel modo, con aggressione anche di un’altra ragazza  da parte di uno di questi nulla facenti che girano per la città  senza rispetto e senza regole, del tutto impuniti”.

“Non avendo una stazione nostra, per tanti miei cittadini la stazione di Lecco è una meta obbligata per lo studio ed il lavoro e la preoccupazione è ormai arrivata ai massimi livelli specialmente per donne sole e studenti. Per questa ragione e per una tutela sia dei miei cittadini che di tutti gli altri, perché parlo come uno dei  sindaci della Provincia, chiedo urgentemente al Prefetto di mettere in campo ogni azione per prevenire e contrastare questi selvaggi che scambiano i nostri paesi per terre di nessuno. Intorno alla stazione – continua il primo cittadino – vige un clima di anarchia, con via Balicco e via Ferriera  metà di decine di stranieri in comunella fra loro, seduti sui muretti a far nulla tutto il giorno se non a  guardare le donne che vanno in stazione”.

“Una città  sicura non può avere situazioni sbracate di questo tipo che non chiamano in causa il sindaco ma istituzioni di livello maggiore. La stazione necessità di un presidio costante delle Forze dell’ordine, la chiusura nelle ore notturne e il contrasto o sgombero dei ghetti nell’intorno che non hanno ragione di esistere. Di questa situazione scriverò anche al ministro dell’Interno perché stavolta si é toccato il fondo”.