Amianto nell’ex banca, Valsecchi contro il Comune: “Bonifica rinviata, ecco perchè”

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I ritardi sulla bonifica dell’amianto nell’ex Popolare di Lecco

Valsecchi: “La proprietà aspettava la visita dei tecnici del comune prima di avviare il cantiere”

 

LECCO – Continua a fare discutere il ‘caso’ dell’ex banca di Piazza Garibaldi e l’ipotesi di trasferirvi la sede del municipio ed è ancora una volta l’ex assessore, oggi consigliere d’opposizione, Corrado Valsecchi a farsi sentire, anche se in questo è il ‘filone’ amianto ad animare la discussione, ovvero quello di cui il Comune aveva chiesto la rimozione alla proprietà.

La bonifica, però, non è ancora avvenuta. Perché questo ritardo? “ Dopo la mia interrogazione durante l’ultimo Consiglio Comunale sulla inderogabile necessità di rimuovere l’amianto dall’edificio dell’ex Deutsche Bank di proprietà di Lariana Iniziative Immobiliari srl non avendo avuto risposte convincenti ho ritenuto opportuno chiedere l’ennesimo accesso agli atti – dichiara Valsecchi – Come volevasi dimostrare, la lettura di tutto il carteggio e le interlocuzioni ‘epistolari’ avvenute tra il Comune di Lecco fin dal 2019 e la Società Lariana Iniziative Immobiliari srl mi ha dato ragione”.

“Nel 2019 – scrive il consigliere di Appello per Lecco – il Comune ha chiesto alla Proprietà dell’immobile di intervenire per evitare serie conseguenze sulla popolazione in quanto l’amianto sappiamo essere gravemente nocivo per la salute delle persone in quanto l’esposizione alle sue fibre, potenzialmente inalabili, è responsabile di gravi patologie come la contrazione del Mesotelioma; la risposta della Società in data 10.6.2019 prevedeva la bonifica entro 3 anni, ovvero entro il 26.5.2022. Ordunque perché non si è rimosso l’amianto? Dalla lettura degli atti si ha una fotografia e una ricostruzione fedele delle cause!”

Corrado Valsecchi

I lavori sarebbero dovuti iniziare dopo il nullaosta di ATS, da maggio 2022 e durare 20 giorni ma non sono mai partiti. Per Valsecchi “non c’entrano nulla regolamenti da approvare o le cose dette in consiglio comunale”, quello che invece sarebbe accaduto, dopo la manifestazione d’interesse avanzata dalla società per la vendita dell’immobile al Comune, è l’attesa della visita dei tecnici comunali per le verifiche sull’edificio.

“Si dice di aver dato immediata disponibilità ed atteso sinora l’avvio dei lavori per consentire ai tecnici comunali un accesso sicuro prima della cantierizzazione – scrive Valsecchi -Quindi nessuna altra cosa si evince dagli atti che non sia il fatto che la società ha offerto in maniera onerosa l’immobile e tutti i ritardi nella rimozione dell’amianto sono da attribuire al fatto delle diagnostiche dei tecnici comunali. Speriamo che nel frattempo nessuno abbia respirato eventuali fibre staccatesi dal tetto dell’edificio. Tra due giorni la “telenovela” dovrebbe concludersi con la relazione del Politecnico e li vedremo se tutti i soldi spesi in analisi e i ritardi nella bonifica siano valsi la pena o se ci sono stati colpevoli e reiterate inadempienze politiche ed amministrative che non mancheremo di segnalare alle competenti autorità”.