Boccia: “Ancora al lavoro per ridurre i contagi. La fase 2? Prima la salute”

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Il ministro agli Affari Regionali a confronto in videoconferenza con i sindaci delle città capoluogo lombarde

“La Lombardia era e resta la priorità del paese”. Nuovi medici in arrivo nelle corsie degli ospedali lombardi

 

MILANO – “La Lombardia era ed è la priorità del paese. E con essa tutte le province dell’Emilia Romagna, del Piemonte e della Liguria particolarmente colpite dall’epidemia da coronavirus”. Sono queste le parole pronunciate dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia durante la diretta Facebook trasmessa oggi pomeriggio, giovedì, al termine dell’incontro in video conferenza ospitato a Palazzo Marino con i sindaci dei capoluogo di Provincia della Lombardia. Un faccia a faccia promosso grazie al contributo di Anci Lombardia, da cui è scaturito, come ha sottolineato il ministro, “un confronto molto utile, concreto e pratico”, a cui ha preso parte anche il numero uno della Protezione civile Angelo Borrelli.

Stop alle polemiche

Boccia ha voluto ringraziare i medici che si sono messi a disposizione in tutta Italia per correre in corsia e dare una mano ai colleghi lombardi alle prese con una situazione drammatica e difficile. “Attualmente sono 162 i medici arrivati in Lombardia. Arriveremo a 200. Quello che voglio dire è che il Governo c’è e c’è h 24. E con lui la Protezione civile”. Da qui l’invito: “Stop alle polemiche. Lavoriamo tutti insieme. Insieme ai sindaci, le nostre braccia sul territorio”.

Prima la sicurezza, poi la fase 2

Il ministro ha voluto chiarire anche sulle tempistiche della cosiddetta fase 2, quella relativa alla ripartenza: “Prima completiamo questa fase, che è quella della messa in sicurezza. E ricordiamoci che anche in futuro la nostra vita sarà diversa rispetto a prima dell’emergenza sanitaria Covid 19. In questi giorni abbiamo il dovere di organizzare i nostri territori in maniera adeguata rispetto a quando verranno riattivati gli interruttori della vita di ogni giorno”.

Un percorso lento, graduale e a macchia di leopardo

Rispondendo alle domande dei giornalisti relative alla road map sulla fase 2, Boccia ha precisato: “Il Governo ha le idee chiare. La salute dei cittadini viene al primo posto. Con la salute a rischio non c’è economia e non c’è sviluppo. Assolombarda e confindustria esprimono le esigenze dell’intero paese, ovvero quelle di avere un quadro chiaro sulle modalità con cui ripartire”. Una decisione che il presidente del Consiglio Giuseppe Conte prenderà dopo aver preso nota delle valutazioni scientifiche ed esserci confrontato con le Regioni e con Anci. “Per rispetto della cabina di regia, non vi do una data. Ma posso già dire che sarà un percorso lento e graduale. E che gli interruttori potranno essere riaccesi in maniera diversa da territorio a territorio”. Perché alcune zone dello Stivale sono ancora sofferenti e altre invece sono sotto soglie ragionevoli per tenere sotto controllo la situazione.

Il confronto con Fontana

si è già confrontato questa mattina con il presidente Fontana: “La Lombardia ha fatto da lepre. Le condizioni di criticità riscontrate in questa regione hanno poi permesso di omogeneizzare le strategie di intervento a livello nazionale. Partivamo da 5.324 posti di terapia intensiva. Siamo arrivati a 9.400. Sembrava una cosa impossibile”.
Borrelli ha aggiunto: “Quella che stiamo vivendo non è la solita emergenza. La Protezione civile ha fin dall’inizio tenuto conto delle esigenze delle zone più colpite”.