Caso Gilardi, dal distretto e dall’ambito sostegno e solidarietà all’Airoldi e Muzzi

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Il sostegno del Distretto di Lecco e dell’Ambito di Lecco agli istituti riuniti Airoldi e Muzzi

“Da settimane l’Istituto è al centro di un attacco mediatico. Confermiamo massima fiducia e solidarietà”

LECCO – Una lettera firmata dal presidente del Distretto di Lecco Guido Agostoni e dalla  Presidente dell’Ambito di Lecco Sabina Panzeri per ribadire “pubblicamente stima e solidarietà nei confronti degli istituti Riuniti Airoldi e Muzzi di Lecco”. Gli enti istituzionali di rappresentanza dei Comuni hanno voluto manifestare solidarietà alla Rsa, dove è ricoverato da fine ottobre il professor Carlo Gilardi.

Ecco la nota.

Gli enti Istituzionali di rappresentanza dei Comuni intendono ribadire pubblicamente stima e solidarietà nei confronti degli istituti Riuniti Airoldi e Muzzi di Lecco, ente che da sempre è impegnato nell’assistenza agli anziani, garantendo un riferimento per moltissime famiglie e persone, la piena collaborazione con i Servizi Sociali, il rispetto della dignità di ogni persona.

Da alcune settimane l’Istituto è al centro di un attacco mediatico che ha generato accuse, minacce al personale e alla dirigenza dell’ente impedendo lo svolgersi sereno della preziosa attività quotidiana. Gli amministratori locali conoscono la serietà dell’Ente e la cura posta a garantire la migliore qualità di vita alle persone ospiti sostenendone le fragilità e i bisogni relazionali e socio-sanitari, l’attenzione ad ogni persona pur nella complessità che accompagna spesso l’invecchiamento.

Nell’anno in corso l’Istituto ha mostrato una grande capacità di gestire i problemi connessi alla pandemia, cercando di garantire tutte le forme di tutela degli ospiti e del personale, governando al meglio un fenomeno che ha messo in difficoltà le residenze per anziani in tutto il paese. In una fase così difficile per la dirigenza e il personale impegnato a fronteggiare una continua emergenza non possiamo che confermare la massima fiducia e solidarietà, il pieno riconoscimento nel lavoro svolto in favore di ogni persona accolta, di fronte ad una ingiusta campagna denigratoria.