Cava del Magnodeno, due consiglieri interrogano la Provincia

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Chiesto un approfondimento sulla richiesta di Unicalce sulla cava del Magnodeno

“Rinviare la Conferenza dei Servizi per valutare meglio gli impatti ambientali”

 

LECCO – “Rinviare ad una data futura da concordare e nel rispetto dei termini di conclusione del procedimento previsti per legge, la Conferenza dei Servizi convocata in data 31 marzo 2021 dalla Provincia di Lecco”.

E’ questa la richiesta avanzata da due consiglieri provinciali, Paolo Lanfranchi (‘Democrazia è partecipazione’) e Bruno Crippa (‘Provincia Insieme’, PD) riguardo alla richiesta di ampliamento della cava sul Magnodeno avanzata da Unicalce.

Sul tema, come ricordano gli stessi consiglieri, c’è stata in queste settimane la mobilitazione dei cittadini del comitato “Salviamo il Magnodeno” che hanno raccolto oltre 30 mila firme con una petizione.

Paolo Lanfranchi

Lanfranchi e Crippa chiedono di considerare “le esigenze ambientali” che “nella situazione attuale, devono considerarsi prioritarie e evitare impatti paesaggistici, visto che la visibilità dell’ambito e percepibile distintamente anche dall’altra sponda del fiume Adda”.

Inoltre, si punta l’attenzione sulle condizioni del torrente Tuf che “riceve le acque meteoriche e quelle ad uso per l’abbattimento delle polveri derivanti dai siti estrattivi e dalle strade accessorie all’attività che si riversano, percorrendo impluvi artificiali e sentieri, nell’alveo naturale causando una variazione della portata e della qualità delle acque”.

Bruno Crippa

I due esponenti del consiglio provinciale chiedono anche di “verificare, con il sindaco di Lecco, se la convenzione tra il Comune di Lecco e la società Unicalce – stipulata nel luglio del 2014 – debba considerarsi regolarmente osservata ed eseguita” in particolare riguardo ai ripristini ambientali, sul rispetto delle tempistiche e alle tecniche di rilevazione con cui vengono riscontrati quantitativi comunicati da Unicalce.

Si chiede anche alla Provincia “se non ritenga opportuno monitorare lo stato idrogeologico e la qualità dell’acqua del torrente Tuf attraverso la predisposizione uno studio approfondito”.