“Non vogliamo creare allarmismi ma dare ai cittadini le giuste informazioni”
In consiglio comunale voto contrario alla delibera: “Stupisce il sostegno delle liste ambientaliste”
LECCO – In città cresce la preoccupazione per la recente autorizzazione alla costruzione della centrale per il teleriscaldamento nella zona del Caleotto. “Si tratta – spiegano in una nota dalla Lega i consiglieri Cinzia Bettega, Stefano Parolari, Andrea Corti, e il candidato sindaco Carlo Piazza – di un impianto alimentato a gas metano, con torri alte 25 metri e caldaie che bruceranno combustibili fossili, situato a poche centinaia di metri da abitazioni, scuole e luoghi frequentati da famiglie”.
“Ci chiediamo: è davvero questo il modello di “transizione ecologica” che vogliamo per Lecco? Parlare di sostenibilità mentre si autorizza un impianto che emetterà fumi nel cuore della città è una contraddizione in termini, giustificata solo con il pretesto che si tratti di una prescrizione per il teleriscaldamento”.
“Non è accettabile che si proceda con tanta leggerezza su un tema che ha impatti diretti sulla qualità della vita di migliaia di lecchesi. E non è accettabile che si usino parole come “innovazione” o “green” per giustificare un impianto che, nei fatti, utilizzerà gas fossile e produrrà emissioni. In molti ci chiedono: “Ma è davvero necessario?” La risposta è no, non in questi termini. L’ambientalismo che oggi sostiene Gattinoni cosa ha da dire sulle nuove caldaie costruite a pochi metri dalle scuole superiori lecchesi? È importante ricordare che la prescrizione della Regione Lombardia del 2007 non prevedeva affatto la realizzazione di un nuovo impianto. Quella delibera, nell’ambito del rilascio dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per l’inceneritore, obbligava Silea a sviluppare un progetto di teleriscaldamento basato esclusivamente sul recupero del calore prodotto dall’impianto di Valmadrera. Nulla più”.
“Si parla tanto di ambiente e si approva, nel cuore della città, un’attività che veniva giudicata insalubre ovvero pericolosa per la salute già nel 1912. Non vogliamo creare allarmismi, ma offrire ai cittadini una corretta informazione. E l’informazione è questa: si sta per costruire una centrale a gas nel cuore della città, con impatti certi su aria, rumore e paesaggio. Il tutto in cambio di un progetto che presenta ancora troppe incertezze, anche rispetto ai benefici concreti per i lecchesi”.
Per queste ragioni, il gruppo consiliare della Lega Lombarda in Consiglio comunale ha votato contro questa delibera. “Abbiamo detto no non perché contrari all’innovazione, ma perché riteniamo che la vera innovazione debba andare nella direzione della tutela dell’ambiente e della salute. E questo progetto, così com’è, non lo fa”.
“Se i cittadini ci daranno fiducia, saremo al loro fianco per chiedere più trasparenza, più controlli e, soprattutto, più rispetto per chi vive in questa città. Lecco merita soluzioni moderne, sì, ma che siano davvero sicure, sostenibili e condivise. Auspichiamo che queste domande siano raccolte anche da quella parte del mondo ambientalista che oggi sostiene il sindaco Gattinoni e che ha votato a favore di questo cosiddetto “Polo di generazione di calore Caleotto” concludono dalla Lega.

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