Con La Sinistra Cambia Lecco: “Lavoro precario: tempo di misure coraggiose”

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Alberto Anghileri e Tino Magni, Con La Sinistra Cambia Lecco (foto archivio)

L’intervento di Con la Sinistra Cambia Lecco sul tema del lavoro precario e Coronavirus

“L’emergenza sanitaria alimenta quella lavorativa. Saranno necessari interventi forti, soprattutto per i più giovani”

LECCO – “In questi giorni di emergenza sanitaria vogliamo portare l’attenzione su un’altra emergenza che ne consegue: quella lavorativa. Fortunatamente la disoccupazione giovanile nel nostro territorio colpisce meno che nel resto del Paese.

Tuttavia, rimane intorno al 20%: un dato per nulla trascurabile. Le condizioni lavorative inoltre si fanno sempre più precarie. Ai contratti “tradizionali” si affiancano nuove formule che li sostituiscono ma che danno ai lavoratori meno garanzie e che non permettono a molti under30 di affittare una casa o comperare una macchina. È sotto gli occhi di tutti, in questi giorni di emergenza da Coronavirus, la precarietà dei lavoratori con Partita Iva, degli operatori dei servizi educativi nelle scuole, dei lavoratori nella ristorazione con contratti a chiamata.

L’Amministrazione Comunale non ha molte competenze su una tematica come il lavoro ma ciò non toglie che sia un argomento di fondamentale importanza e che dunque la prossima amministrazione, che speriamo abbia come direttore d’orchestra Mauro Gattinoni, debba raccogliere questa sfida.

Per esempio, la nostra città e il nostro territorio sono ancora tra le prime in Italia per il peso che il settore manifatturiero ha nella creazione della ricchezza e del benessere, è quindi indispensabile mettere in sicurezza questo settore, cominciando dalle infrastrutture (strade e ferrovie) ampiamente inadeguate per collegare la nostra città al resto d’Europa.

Il Comune ‘crea’ poi molti posti di lavoro, quelli utili a fornire servizi ai cittadini, si veda l’assistenza agli anziani, ai soggetti deboli o gli operatori della cultura. Accade che l’Amministrazione Comunale appalti queste attività a cooperative o società esterne che per aggiudicarsi le gare applicano ai propri dipendenti contratti di lavoro non idonei al loro livello di formazione e con una caratteristica ricorrente: meno salari e meno diritti. È indispensabile quindi cominciare a pensare di ridurre l’esternalizzazione di tante attività, magari facendo rete con Comuni limitrofi, e inserire nei bandi clausole che parifichino il trattamento di questi lavoratori con i dipendenti pubblici”.

Con la Sinistra Cambia Lecco