Conte: “Distanza e mascherine fino al vaccino”. 50 miliardi per famiglie e imprese

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Il premier Giuseppe Conte durante l'informativa al Senato

L’informativa del premier al Senato: il piano di risposta sanitaria e la ripartenza

Annunciata nuova ‘iniezione’ di 50 miliardi per il sostegno economico di famiglie e imprese

ROMA – Distanziamento sociale e dispositivi di protezione individuale saranno obbligatori fino a quando non ci sarà una cura contro il Covid19. Lo ha ribadito oggi, martedì, il premier Giuseppe Conte durante l’informativa al Senato, terminata pochi minuti prima delle 16. Un’informativa, come dichiarato “che è quadro compiuto delle più recenti iniziative adottate dal Governo sul piano interno, nazionale, e quindi sul piano europeo per fronteggiare l’emergenza”.

Il “piano di risposta sanitaria” in cinque punti

Conte ha riepilogato i cinque punti che caratterizzano il “piano di risposta sanitaria” predisposto dal Governo:

–       Mantenimento del distanziamento sociale e promozione dell’utilizzo diffuso dei dispositivi di protezione individuale (mascherine e guanti) fino a quando non saranno disponibili terapie o il vaccino per contrastare il Coronavirus

–       Rafforzare le reti sanitarie del territorio come arma principale per combattere il virus, in particolare rinnovando l’integrazione tra politiche sanitarie e sociali con attenzione verso le case di cura e le Rsa

–       Intensificare in tutto il territorio nazionale la presenza di ‘Covid Hospital’ come strumento fondamentale per la gestione ospedaliera dei pazienti

–       Uso corretto dei test, sia molecolari (tampone) che sierologici, strumento “indispensabile per conoscere la situazione epidemiologica in Italia”. 150 mila kit quelli annunciati dal premier per condurre test sierologici a campione, a cui faranno seguito altri 150 mila

–       Infine, il rafforzamento delle strategie di mappatura dei contagi sospetti con le tele-tecnologie. Il riferimento è all’App di tracciamento ‘Immuni’ in fase di studio dal Governo che, come precisato da Conte, sarà su base volontaria (dunque non sarà obbligatorio scaricarla, ma consigliato)

La Fase 2

Conte ha quindi parlato della ripartenza: “Si tratta, evidentemente, di una fase molto delicata e complessa: dobbiamo necessariamente fare ripartire i motori del paese, allentando le restrizioni sulle attività industriali, con l’obiettivo di preservare l’efficienza del nostro tessuto produttivo. Ma il riavvio di questo motore deve avvenire sulla base di un piano ben strutturato. Pertanto, ribadisco che il ritorno alla normalità, aspirazione di tutti gli italiani, avverrà con gradualità necessaria al fine di non vanificare tutti gli sforzi fin ora compiuti con responsabilità e disciplina”.

Il programma di riapertura, in fase di elaborazione dal comitato di esperti in ambito economico e sociale e dal comitato scientifico, sarà “omogeneo su base nazionale” ha dichiarato Conte. “Dovrà consentirci di riaprire buona parte delle attività produttive e anche commerciali, tenendo però sempre sotto controllo la curva del contagio”. Indispensabile per il premier il rispetto dei protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro, “a partire da quello firmato il 14 marzo scorso con i sindacati e tutte le categorie produttive”. Il confronto sul programma terminato “sarà costante e puntuale con tutti i soggetti coinvolti” ha assicurato Conte, che ha ribadito “qualunque imprudenza commessa in questa fase può compromettere tutto”.

Sostegni all’economia e al sociale: annunciati 50 miliardi per imprese e famiglie

Nell’informativa il premier ha ricordato il cosiddetto decreto Cura Italia e il poderoso intervento per salvaguardare l’economia italiana annunciato a inizio mese che prevede, tra le altre cose, liquidità immediata per le imprese. “Provvedimenti sono già stati presi anche per aiutare le famiglie in difficoltà economica, ma sappiamo bene che dovranno essere più duraturi e incisivi. Lo scenario che ci si prospetta è serio, le previsioni parlano di una caduta del PIL del 9,1% nel 2020 a cui seguirebbe una ripresa del 4,8% nel 2021. Di fronte a questo quadro, è evidente, dobbiamo potenziare la nostra risposta politico/economica”. Conte ha quindi annunciato una nuova iniezione di circa 50 miliardi per il sostegno economico di famiglie e imprese: “A breve invieremo al Parlamento una nuova relazione con una richiesta di scostamento di Bilancio pari a 50 miliardi di euro. Sommato ai 25 miliardi stanziati in precedenza, arriveremo a 75 miliardi”.

La trattativa in Europa: “Sul Mes ultima parola al Parlamento”

Conte ha concluso la sua informativa al Senato parlando del Mes (Meccanismo Europeo di Stabilità, ndr) e della delicata trattativa in corso in Europa: “Il dibattito intorno al Mes rischia di dividere l’Italia – ha dichiarato il premier – ma ribadisco: si tratta di un accordo intergovernativo pensato per gestire crisi assai diverse, riguardanti singoli paesi, non certo quello che stiamo affrontando ora. Insieme ad altri otto paesi l’Italia ha lanciato una sfida ambiziosa all’Europa, chiedendo nuovi strumenti finanziari per affrontare questa emergenza. Ritengo comunque che la discussione debba avvenire in modo pubblico e trasparente, davanti al Parlamento, al quale spetterà l’ultima parola”. Tra le proposte sul tavolo in Europa anche quella di un European Ricovery Found per poter finanziare progetti ‘comunitari’ e aiutare a riavviare l’economia. Del tema, come annunciato da Conte, si parlerà durante una video conferenza con gli altri membri del Consiglio Europeo previsto per giovedì, 23 aprile. “L’Italia – ha concluso Conte – sostiene la necessità di una risposta coordinata. Ma dobbiamo agire presto, rallentare farebbe perdere tutti”.