Conte si dimette e bacchetta Salvini. I commenti della politica lecchese

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Il discorso del presidente Conte al Senato, accanto a lui i vice premier Salvini e Di Maio

L’intervento del premier dimissionario e lo scontro con il leader della Lega

Aperta la crisi di Governo. Ecco cosa ne pensano i politici lecchesi

LECCO – “Questo governo si arresta qui”. Giuseppe Conte stacca ufficialmente la spina all’esperienza di Lega e M5S all’esecutivo. Le sue dimissioni sono state annunciate nell’attesissimo discorso di martedì pomeriggio al Senato.

Il premier uscente, prima di salire al Quirinale, si è voluto togliere più di un sassolino dalle scarpe attaccando duramente il ‘vice’ e ministro Matteo Salvini definendo “grave e irresponsabile” la scelta del leader leghista di provocare la crisi di governo, additandolo di perseguire “interessi personali e di partito” e in un momento delicato per il Paese.

“Rifarei tutto quello che ho fatto” è la replica di Salvini che ha addossato la colpa della crisi ai “signor No che bloccano tutto” in parlamento e al governo.”Sono un uomo libero e non ho paura del giudizio dei cittadini, altri in questa aula sono uomini e donne un po meno liberi”.

Flavio Nogara

Nogara (Lega): “Noi responsabili per aver governato fino ad oggi”

“La situazione che si sta palesando è la naturale conseguenza di eventi che sono sotto gli occhi di tutti. Non è stato semplice da parte di Salvini decidere di iniziare questa crisi e rendere evidente ciò che stava accadendo, le difficoltà incontrate dalla Lega nel far rispettare il contratto di Governo. Il nostro è stato un comportamento più che responsabile, in questi mesi Salvini ha sopportato di tutto, altri avrebbero mandato tutto a monte ben prima. Avrebbe potuto farlo dopo che il risultato delle elezioni europee ha determinato equilibri diversi, invece non lo ha fatto, ha chiesto che venissero rispettate le volontà della Lega, espresse nel contratto. Se invece così non è successo,  vuol dire che altri si sono comportati in modo non democratico”.

Alfredo Marelli

Marelli (PD): “Salvini come un bimbo beccato a rubare la marmellata”

“La buona notizia, portata dal discorso di Conte, sono le sue dimissioni e la fine di un governo duale che non c’è mai stato nella storia dell’Italia. Le affermazioni che il premier ha fatto in aula, opponendosi a Salvini, arrivano in ritardo. Avrebbe dovuto esprimerle mesi prima. La replica di Salvini è stata banale, mi sarei aspettato qualcosa di più alto, anche da lui. Invece è sembrato più un bambino che si difende dopo essere stato ‘beccato’ a rubare la marmellata. Da questa esperienza ne esce un’Italia più povera, meno libera e più incattivita. Ora è necessario costruire ponti per risolvere i problemi del paese. E’ questo che dovrebbe fare la politica, in Parlamento e non in spiaggia”.

Raffaele Erba

Erba (Movimento 5 Stelle): “Conte ha dimostrato di essere un politico maturo”

“Vorrei fare una premessa al discorso di Conte: la sua è una figura emersa nell’ultimo anno, gli do merito di aver dimostrato di essere istituzionale, un politico maturo e, mi permetto di dire, apprezzato dal popolo. In questo senso ha ridato forte dignità alle istituzioni. Nel suo discorso ha ben spiegato le regole del gioco e ha ricordato quanto fatto da questo governo in un anno, che personalmente definisco positivo. E’ stato realizzato moltissimo, molto più di quanto fatto da altri governi in cinque anni. Due sono stati i passaggi importanti che vorrei sottolineare: il primo, smentire il cosiddetto ‘Governo dei no’ e il secondo il richiamo ai doveri della politica, al fatto che non devono esserci interessi personali o di partito ma che le istituzioni devono avere come primo obiettivo il benessere dei cittadini. Nel complesso non posso che trovarmi pienamente d’accordo con quanto detto da Conte, in particolare modo ho apprezzato il riferimento alle linee programmatiche future, all’importanza dell’integrazione tra sviluppo, crescita e ambiente, di una responsabilità sociale primaria. Temi che personalmente sto portando avanti a livello regionale”.

Davide Bergna

Bergna (Forza Italia): “I nodi sono arrivati al pettine”

“Conte ha assolto un ruolo molto difficile, quello di un presidente del Consiglio con due vice, leader di movimenti contrapposti in campagna elettorale, e ha cercato di condurre l’azione di governo, seguendo un contratto dove i due partiti chiedevano ognuno le  priorità diverse tra loro. Alla fine i nodi sono arrivati al pettine. Ora spetterà al presidente Mattarella decidere e se si troverà una maggioranza diversa è probabile che affidi il compito ad un nuovo governo. I sondaggi dicono invece che gli italiani vorrebbero un ritorno alle urne ed è quello che anche io, persona di centro destra, auspico”.

Alberto Anghileri

Anghileri (La Sinistra): “Da Salvini propaganda di basso livello”

“Il discorso di Conte al Senato è stato sicuramente interessante, è arrivato però con 14 mesi di ritardo. Ha detto cose condivisibili, altre meno. La risposta di Salvini è stata il vuoto assoluto, non ha risposto su nessun punto posto dal presidente del Consiglio, non sulla Russia, niente. Ho sentito da lui un discorso molto debole, meno incisivo di altre volte, pura propaganda e di basso livello. Sono convinto che prima o poi gli italiani capiranno, almeno lo spero”.

 

Giacomo Zamperini

Zamperini (Fratelli d’Italia): “Volati gli stracci, ora non si prendano in giro gli italiani”

“Le dimissioni di Conte, seppur tardive, sanciscono la fine di questo governo definitivo ‘del cambiamento’ ma che invece rischia di essere ricordato come ‘governo dello sfinimento’, prima di tutto della pazienza dei cittadini italiani. Sono volati gli stracci e fa piacere sapere che Salvini si è accorto che l’unico governo possibile e naturale è quello sovranista con asse portante di Fratelli d’Italia e Lega. Cose come reddito di cittadinanza e contrasto alle opere pubbliche sono stati gravi errori. Nulla è stato fatto dal punto di vista economico per imprese e famiglie. Ora non si prenda in giro la volontà del popolo e si torni alle urne il prima possibile. Noi saremo in piazza per raccogliere le firme per impedire l’inciucio tra PD e M5S. Sarebbe un disastro avere al governo gente come Toninelli e Boschi, Taverna e Casini. Gli italiani meritano rispetto”.

Corrado Valsecchi

Valsecchi (Appello per Lecco): “L’Italia non ha bisogno di populisti e fancazzisti”

“E’ l’epilogo scontato di un sodalizio che non poteva stare insieme, dal punto di vista programmatico e per la statura, mini, dei leader che rappresentavano il governo. L’Italia ha bisogno di politiche lungimiranti non di sovranisti, populisti e fancazzisti che hanno fatto perdere credibilità al nostro paese. Mi auguro che figure importanti, come Mario Draghi o altri esponenti della società civile, possano intervenire, con il sostegno responsabile dei partiti, e permetterci di voltare pagina. Da Conte ragionamenti concreti, determinati ed eleganti, però in questi mesi si è smarcato ben poche volte della prese di posizione dei suoi due vice, una parte importante di responsabilità va attribuita anche a lui. Se non c’erano le condizioni per andare avanti, avrebbe dovuto tirare le somme molto prima”