Convenzione paritarie. 5 Stelle: “Si faccia direttamente con le singole scuole”

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In scadenza la convenzione con le scuole dell’infanzia paritarie del capoluogo

Massimo Riva: “Il Comune si interfacci ai singoli istituti, non all’associazione”

LECCO – Tiene banco nelle ultime settimane il dibattito politico sulla convenzione tra Comune di Lecco e scuole paritarie. Della durata di tre anni, la convenzione scadrà ad agosto. Nel 2016 erano stati stanziati 1,4 milioni di euro (di cui 350 mila nell’ambito degli interventi per la disabilità).

A percepirli, fino ad oggi, è l’Associazione delle Scuole dell’infanzia Paritarie di Lecco, soggetto che ha fatto da tramite per la distribuzione dei contributi pubblici alle scuole.

Le cose con la nuova convenzione potrebbero cambiare. E’ quanto chiedono anche i Cinque Stelle.

Il consigliere comunale Massimo Riva dei Cinque Stelle

“Arriviamo al rinnovo con un tremendo ritardo – commenta il consigliere comunale Massimo Riva– senza un appropriato percorso di approfondimento. Per noi, il punto di partenza è il superamento del ruolo dell’associazione e la stipula delle convenzioni con i singoli istituti. L’associazione avrà motivo di esistere comunque, con altri ruoli di interlocuzione con l’ente pubblico”.

Per i Cinque Stelle è necessaria “una maggiore incisività dell’amministrazione comunale nella gestione e nella pianificazione dell’offerta formativa e nell’utilizzo delle risorse. Occorre la ricognizione di ogni plesso paritario, vederne i punti di forza e di debolezza, sostenere in modo mirato manutenzioni ordinarie e straordinarie, che non possono essere svolte direttamente dal Comune in quanto ci si rivolge a soggetti privati. L’obiettivo deve essere l’abbattimento e il contenimento delle rette scolastiche pagate dalle famiglie”.

Riva rimarca il ruolo “imprescindibile delle scuole paritarie nel garantire un numero di posti che le scuole pubbliche non sono oggi in grado di offrire, soddisfacendo le richieste del territorio. E’ necessaria però una riflessione e un’analisi sul numero di iscrizioni, in diminuzione per il calo demografico, e quindi sui finanziamenti erogati dal Comune”.