Convenzione paritarie: voto unanime con qualche strascico di polemica

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Via libera dal Consiglio Comunale allo schema di convenzione tra Comune e scuole dell’Infanzia paritarie

Il sindaco si scusa per il malinteso. Restano le scintille tra maggioranza e opposizione

 

LECCO – Alla fine, dopo settimane di scontro aperto e polemiche, si è chiuso con una votazione ad unanimità il capitolo del rinnovo della convenzione tra Comune e scuole dell’infanzia paritarie: martedì, il Consiglio comunale ha dato il via libera con parere favorevole di tutta l’aula, compreso quello del centrodestra anche se non sono mancate scintille tra i lati contrapposti dell’assise.

“Questa convenzione è frutto di un confronto iniziato nel mese di novembre tra l’amministrazione e l’associazione delle scuole paritarie” ha sottolineato l’assessore Emanuele Torri, ricordandone i principali elementi: un milione di euro l’anno totale stanziati alle scuole e assegnati tramite il calcolo delle sezioni nominali (per una media di 20 bimbi a sezione residenti in città), contributo indicizzato a partire dal secondo anno così come richiesto dalle scuole, 400 mila euro a sostegno del servizio dedicato ai disabili incrementabili fino a 450 mila euro.

L'assessore Emanuele Torri
L’assessore Emanuele Torri

Alle scuole viene riconosciuta una ‘clausola di garanzia’ ovvero qualora vi fosse una diminuzione delle sezioni, dovuto al calo demografico, tale da mettere in difficoltà gli istituti, potranno essere erogati dal Comune fondi straordinari fino al raggiungimento del milione di euro l’anno previsto. Inoltre, per questa annualità, potranno essere stanziate risorse una tantum, da concordare, per sostenere le spese dovute ai rincari dei prezzi.

La maggioranza: “Polemiche strumentali”

“Si sono scritte molte cose su questa convenzione, molte delle quali inappropriate, esagerate o addirittura volutamente strumentali” è intervenuta Anna Sanseverino del PD a nome di una maggioranza finita per settimane sotto il fuoco incrociato delle opposizioni.

Una questione rimarcata anche da Chiara Frigerio di Fattore Lecco che ha parlato di “polemiche sui social fomentate dai consiglieri di minoranza, con terminologie spesso eccessive. E’ stato strumentalizzato un contenuto che invece dovrebbe richiedere compattezza, ovvero l’educazione”.

“Non puntate il dito contro la minoranza – ha risposto Emilio Minuzzo di Forza Italia – la maggioranza se la suona, se la canta e porta la croce”.

“In passato non si è mai vista così tanta fatica e questo dibattito surreale su cosa che, a detta di tutti, è qualcosa di positivo” è intervenuto Filippo Boscagli chiedendo, insieme ad altri del centrodestra un chiarimento pubblico al sindaco Mauro Gattinoni sulle dichiarazioni riportate  nella sua newsletter riguardo all’abbassamento delle rette che avrebbero generato fraintendimento e acceso di nuovo lo scontro con le scuole, la cui associazione ha inviato una nuova lettera ai consiglieri comunali ribadendo le proprie perplessità.

“Si è creato più di un equivoco” ha detto su questo Corrado Valsecchi di Appello per Lecco, tanto da spingere i consiglieri a rivolgersi al Prefetto “per far sapere al sindaco che di queste cose si discute nelle assise comunali e poi in conferenza stampa”.

“Il contributo ‘contiene’ le rette”

Dal canto suo, Gattinoni si è scusato per il misunderstanding rimarcando il ruolo delle scuole paritarie in città e ricordando che comunque, sì, “il contributo ha lo scopo di contenere le rette a carico delle famiglie lecchesi”.

“E’ vero che questa convenzione non permette di abbassare ulteriormente le rette ma è altresì vero che il contributo comunale nel bilancio di una scuola paritaria è pari al contributo delle rette” è intervenuto anche Matteo Ripamonti di Fattore Lecco, che è stato per diversi anni direttore della scuola dell’infanzia parrocchiale di Belledo.

Il sindaco Mauro Gattinoni

“E’ stata una trattativa maldestra” ha commentato Cinzia Bettega della Lega che con Giacomo Zamperini di Fratelli d’Italia ha cercato di ‘stanare’ sull’argomento Alberto Anghileri, consigliere della sinistra che in passato, all’opposizione, non aveva risparmiato critiche sulla destinazione dei fondi alle scuole paritarie.

“Ho dichiarato che ci sarebbe stato un accordo e che sarebbe stato di tutta la maggioranza – ha replicato Anghileri – Molti hanno citato il caso di Brescia dove però la media è di 80 alunni per scuola, se applicassimo questo metodo a Lecco metà delle scuole paritarie chiuderebbero. Negli ultimi tre anni si sono persi cento iscritti, nei prossimi cinque richiamo di perderne altri 150, discutiamo di questo o facciamo finta di niente? Cominciamo a ragionare su questo problema perché tra cinque anni non avremo i numeri di oggi”.

Per l’associazione delle scuole è un buon accordo

Una pausa prima delle dichiarazioni di voto, richiesta dal centrodestra, sarebbe stata utile per un confronto con l’associazione delle scuole paritarie che, a fronte dei chiarimenti avvenuti in aula, si è detta finalmente soddisfatta dell’accordo.

“Abbiamo trovato un punto d’incontro su molte delle nostre richieste – spiega Angela Fortino, presidente dell’associazione delle scuole paritarie – Bene l’indicizzazione del contributo e l’indipendenza rispetto alle scelte educative delle scuole, restava la necessità di un chiarimento pubblico da parte del sindaco che non c’è stato in commissione e che è arrivato in consiglio”.

Per Fortino “è una convenzione che tutela il sistema delle scuole e la libertà di scelta del cittadino. Abbiamo fatto fare tanta strada all’amministrazione comunale”.