Coronavirus e strutture sanitarie private. La riflessione di Bandinelli

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Giancarlo Bandinelli
Giancarlo Bandinelli

 

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo la riflessione a firma di Giancarlo Bandinelli, coordinatore provinciale di “Sinistra, lavoro”, in merito al ruolo delle strutture sanitarie private nella gestione dell’emergenza Coronavirus. 

“Gli ospedali pubblici stanno affrontando una situazione, a causa del coronavirus, più complicata e difficile del solito. Operatori sanitari che operano nella sanità pubblica con turni massacranti e non sempre attrezzati a dovere dei dispositivi di protezione individuale, reparti di terapia intensiva che rischiano, anche se speriamo di no, il tutto pieno.
Questa situazione in essere però non è dovuta solo al coronavirus, ma è dovuta principalmente al fatto che nel corso degli anni è stata fatta a pezzi la riforma sanitaria del 1978 con drastici tagli economici (37 miliardi in meno negli ultimi 10 anni, mancano 56mila medici e 50mila infermieri, tagliati 758 reparti negli ultimi 5 anni) e trasformando altresì la salute in merce a favore delle lobby private che sulla salute speculano e fanno enormi profitti.
La sanità in Lombardia segnata da sprechi, da molti scandali – non solo di formigoniana memoria – e da affari con le strutture private, così pure come in altre ragioni, ha abdicato al suo ruolo pubblico inginocchiandosi troppo spesso ai desiderata della sanità privata con tutto quelle “regalie” che spesso ne conseguono.
Ora, molti stanno paventando con il coronavirus un futuro fosco che dobbiamo evitare, ma che potrebbe verificarsi: insufficienza negli ospedali pubblici di posti letti nei reparti di terapia intensiva.
Stando così le cose, mentre non possiamo che esprimere preoccupazione, ci chiediamo e chiediamo perché non obbligare tutte le strutture della sanità privata a mettere a disposizione medici, operatori, posti letto di terapia intensiva e quant’altro utile a questa emergenza?
Non basta, anche se bisogna dare atto che è buona cosa, che in Lombardia ad esempio il San Raffaele e l’Humanitas sia siano offerti alla collaborazione. Serve subito un’ordinanza chiara e netta dei Governi Regionali in tal senso nei confronti di tutte, ma proprio tutte le strutture private, perché mettano a disposizione personale medico e paramedico oltre a reparti attrezzati alla bisogna. Questo serve subito oltre alle indicazioni di prevenzione e cautela per il coronavirus. L’emergenza coronavirus richiede sì in primis il necessario contenimento e cure, ma deve essere anche l’occasione per un rilancio dei contenuti, anche organizzativi, della legge 833 del 1978 inerente il Servizio Sanitario Nazionale

P.S. il presidente della Lega del Veneto Zaia anziché appuntare che i cinesi mangiano
I topi, stigmatizzi il fatto che i veneti, seppur ingiustamente, sono definiti dei
“magna gatti”, cosa che forse gli conviene più dello sproloquiare”.

G. Carlo Bandinelli