Corrado Valsecchi interviene sulle “Sardine”: “Rispettare la piazza”

Tempo di lettura: 2 minuti
Corrado Valsecchi

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo l’intervento di Corrado Valsecchi, assessore del comune di Lecco, rispetto al movimento delle “Sardine” lecchesi.

“Ormai ho i capelli bianchi da un po’ di tempo e nel corso della mia vita ho partecipato a tantissime manifestazioni di piazza dai cortei sindacali negli anni ’70 ai girotondi degli anni 2000 quando la politica, in particolare quella progressista, aveva smarrito la bussola.
Passa il tempo ma i fenomeni inesorabilmente si ripetono, con altre modalità e finalità. Di una cosa però sono certo quando i partiti mettono il timbro sulle manifestazioni civiche e spontanee queste si smorzano e ciò che sembrava essere un moto rivoluzionario e innovativo in un attimo scompare nell’ombra. Mi auguro che i partiti abbiano rispetto di questo movimento di donne e uomini, di giovani e anziani che hanno iniziato una marcia pacifica che porta alcuni temi fondamentali al centro del dibattito politico che vanno oltre la sfida alla Lega e a Salvini. La piazza rivendica e immagina la ‘vision’ di una società moderna nella quale si intende vivere nel prossimo futuro. Una società dove sia bandito l’odio e l’intolleranza, multiculturale e cosmopolita governata sui principi del rispetto reciproco e dell’integrazione. Una società dove l’ambiente venga tutelato e preservato, dove ai giovani venga data una opportunità di lavoro finiti gli studi e agli anziani la giusta assistenza. In fondo non sono poi così banali o rivoluzionari questi concetti, sono la base per una politica sana e rispettosa. Ben vengano queste manifestazioni perché rappresentano un importante presidio democratico, ma che siano anche in grado di guardare oltre, in maniera lungimirante. Le manifestazioni spontanee ci sono perché i partiti non ci sono più e non sanno più interpretare il loro ruolo. Il movimento delle ‘sardine’ non è contro la politica e ai partiti, non è qualunquista, populista o qualsiasi altro aggettivo che possa dare una chiara accezione negativa, chiede esattamente ai politici di espletare fino in fondo la loro ‘mission’, di non aver paura a sostenere anche temi che, in questo momento, possono sembrare impopolari. Lasciamo che le piazze d’Italia si riempiano di contenuti, indichiamo un modello di società alternativo a quello del pregiudizio e dell’odio, finalizziamo gli sforzi di questi giovani e anziani perché possano indicarci la rotta dalla quale ripartire. I partiti siano diligenti e interessati osservatori, hanno tutto da imparare, ma si mantengano lontani dal strumentalizzare la piazza perché viceversa l’esito è già scritto. Piazze piene, urne vuote era l’amara considerazione di un grande leader della sinistra all’indomani delle elezioni politiche, ebbene mi auguro che i partiti politici capiscano una volta per tutte che il rispetto dell’autonomia è il fondamento per una politica di successo. Occorre andare in piazza non contro qualcuno ma per qualcosa che merita di essere vissuto : una comunità che si ritrova, senza pregiudizi e discriminazioni e guarda alla società democratica e civile del futuro con ottimismo e speranza”.