Covid. Confronto Regione-sindaci. Gattinoni: “Con restrizioni, il virus è contenuto”

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Mauro Gattinoni sindaco di Lecco
Il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni,

Nel pomeriggio il confronto tra il governatore Fontana e i sindaci lombardi

Misure ipotizzate dal Governo già prese in Lombardia. Non condivisa dalla Regione l’idea di differenziare le restrizioni sui territori

LECCO / MILANO – “Una riunione interlocutoria. Le parti, infatti, si sono lasciate con l’accordo di aggiornarsi in tempi rapidi, non appena saranno formalizzati i nuovi provvedimenti del Governo. Prima di allora sarebbe infatti impossibile prendere ogni tipo di decisione”.

Lo comunica, in una nota, la Regione Lombardia dopo il confronto con sindaci, unione provincie e Anci per relazionare della riunione avuta in mattinata con il Governo e per illustrare l’evoluzione della curva epidemiologica in Lombardia.

Il governatore Fontana ha fatto presente ai sindaci che alcune delle eventuali nuove restrizioni annunciate dal presidente del Consiglio sono già in vigore in Lombardia, come il 100% della didattica a distanza nelle scuole superiori, la chiusura dei centri commerciali il sabato e la domenica e la limitazione oraria degli spostamenti.

Secondo quanto riferito dal Governo, verrebbero però previste eventuali ‘fasce’ all’interno delle quali potrebbero essere applicate ulteriori misure restrittive graduali da concordare tra Governo e Regioni. “Un modello – ha ribadito Fontana – che non coincide con quanto richiesto dalla Conferenza delle Regioni secondo cui non bisognava differenziare i provvedimenti tra territori e territori, ma agire con scelte di carattere nazionale. Richiesta, questa, a oggi, non accolta dall’Esecutivo”.

Fontana ha riferito di avere sollecitato il Governo a garantire ristori concreti e adeguati per le categorie interessate da nuove restrizioni.

Il sindaco di Lecco: “La terapia d’urto sta assestando i contagi sul livello minimo”

Preoccupa l’indice di contagio in Lombardia “siamo tra la terza e la quarta fascia di rischio che vedrebbe scattare le misure più drastiche, su scuola, esercizi commerciali e mobilità – ha ricordato il sindaco di Lecco, Mauro Gattinoni, intervenendo nel tardo pomeriggio in una diretta social – molte di queste annunciate dal Governo sono già in vigore nella nostra regione dal 21 ottobre quindi andrebbero ad impattare poco sulle nostre abitudini. La domanda vera è: queste misure stanno funzionando?”

La risposta, aggiunge Gattinoni, “la si potrà avere tra il decimo e  il14esimo giorno di applicazione ma, dalle proiezioni condivise con i sindaci, il virus è contenuto: avevamo ipotizzato una fascia di 400- 600 posti in terapia intensiva, oggi se ne contano 380 occupati in Lombardia, vuol dire che terapia d’urto ci sta assettando su quel livello minimo di crescita che  pure avevamo ipotizzato”.

A Lecco, l’indice di contagio “è in linea con quello regionale – ha spiegato Gattinoni – In Lombardia l’RT è del 1,8, noi siamo a 1,5. E’ un dato che però viene comunicato con una settimana di distanza quindi la situazione oggi potrebbe essere diversa. L’indice che però fa scattare l’allerta non è dato solo da questo ma anche da altri parametri”.

“Cosa dovremo aspettarci? Non un abbassamento della guardia, perché il virus sta circolando in maneira molto rapida” ha rimarcato il sindaco che si è appellato ad comportamento prudente, “soprattutto dei giovani”.

L’arrivo dei tamponi rapidi è auspicato in tempi brevi anche dal sindaco di Lecco. Riguardo al trasporto pubblico, Gattinoni ha spiegato che quelli di competenza comunale (Linee Lecco) viaggiano ormai semi deserti e anche con le scuole aperte non avevano grossi carichi. “Il tema vero – ha aggiunto il sindaco – è il trasporto extraurbano, i pullman blu, che richiederanno un incremento quando saranno riaperte le scuole superiori”.