Decreto Sicurezza, le critiche del PD Lecco. Sabato migranti in piazza

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Mobilitazione a Lecco contro il decreto voluto da Salvini

Il Comitato Noi tutti Migranti manifesta davanti al Comune

LECCO – “Il Decreto Sicurezza è un provvedimento che non risolve i problemi, ma anzi li aumenta. Oltre a ciò distoglie l’attenzione dalla crisi economica e valoriale del nostro Paese”. il Partito Democratico della provincia di Lecco prende le distanze dal decreto che porta la firma del Ministro dell’Interno.

“Tra le misure contenute nel decreto – ricordano dal Pd – c’è lo smantellamento dello SPRAR, il sistema di accoglienza diffusa, che favorisce l’integrazione dei richiedenti asilo, suddivisi in piccoli gruppi e accolti in diversi Comuni della provincia. E’ prevista l’abolizione della protezione umanitaria e l’aumento dei tempi di permanenza nei CPR, centri permanenza per il rimpatrio, dove si concentrano gruppi molto numerosi di migranti”.

“Le conseguenze dell’applicazione di questo decreto porteranno molti richiedenti asilo a perdere il diritto di residenza, il diritto di frequentare corsi professionali, il diritto di assistenza sanitaria per quanti sono malati; in molti saranno costretti a vivere per strada – proseguono i democratici – A ogni persona va riconosciuta dignità, a prescindere dal colore della pelle o dal Paese di provenienza”.

Sabato il presidio in piazza

Nel frattempo, il Coordinamento “Noi tutti migranti” di Lecco ha fatto sapere di aderire all’appello nazionale “L’Italia che resiste” e ha organizzato per sabato 2 febbraio alle ore 14, in Piazza A. Diaz, di fronte al Municipio di Lecco “una catena umana attorno a tutti gli edifici dei Comuni Italiani”.

“Perché abbiamo scelto di resistere alle scelte inumane di chi vorrebbe lasciar morire in mare chi scappa dalla guerra, dalla fame e dalla povertà. Perché non si torni indietro mai più – spiegano dal coordinamento – E’ un’auto-convocazione, dovuta all’insopprimibile necessità di dire basta alla violenza, per chiedere rispetto della vita civile e dei diritti umani di tutti”.