“Draghi vada avanti”: anche Gattinoni sottoscrive l’appello dei sindaci

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Il sindaco Mauro Gattinoni

Il sindaco di Lecco si è unito al coro dei primi cittadini che hanno chiesto continuità e stabilità per il Governo Draghi

“Le nostre città non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà”

LECCO – “Noi sindaci chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e allo stesso tempo chiediamo con forza a tutte le forze politiche di maggioranza di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni”. Anche il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni ha firmato la lettera aperta dei sindaci relativa alla crisi di governo in atto manifestando solidarietà al presidente del Consiglio Mario Draghi.

Un appello a proseguire il mandato governativo, in un momento storico caratterizzato da molteplici emergenze, sottoscritto anche dai sindaci delle principali città italiane, da Antonio Decaro sindaco di Bari nonché presidente di Anci, associazione nazionale comuni italiani, a Roberto Gualtieri, primo cittadino di Roma passando per Beppe Sala (Milano), Matteo Lepore (Bologna), Luigi Brugnaro (Venezia), Marco Bucci (Genova), Stefano Lo Russo (Torino), Dario Nardella (Firenze) e Giorgio Gori (Bergamo).

“Con incredulità e preoccupazione assistiamo alla conclamazione della crisi di Governo generata da comportamenti irresponsabili di una parte della maggioranza. Le nostre città, chiamate dopo la pandemia e con la guerra in corso ad uno sforzo inedito per il rilancio economico, la realizzazione delle opere pubbliche indispensabili e la gestione dell’emergenza sociale, non possono permettersi oggi una crisi che significa immobilismo e divisione laddove ora servono azione, credibilità, serietà” scrivono i sindaci. Una considerazione a cui segue un plauso al presidente Mario Draghi che “ha rappresentato fino ad ora in modo autorevole il nostro Paese nel consesso internazionale e ancora una volta ha dimostrato dignità e statura, politica e istituzionale. Draghi ha scelto con coraggio e rigore di non accontentarsi della fiducia numerica ottenuta in aula ma di esigere la sincera e leale fiducia politica di tutti i partiti che lo hanno sostenuto dall’inizio”.

Da qui l’appello: “Noi Sindaci, chiamati ogni giorno alla difficile gestione e risoluzione dei problemi che affliggono i nostri cittadini, chiediamo a Mario Draghi di andare avanti e spiegare al Parlamento le buoni ragioni che impongono di proseguire l’azione di governo. Allo stesso modo chiediamo con forza a tutte le forze politiche presenti in Parlamento che hanno dato vita alla maggioranza di questo ultimo anno e mezzo di pensare al bene comune e di anteporre l’interesse del Paese ai propri problemi interni. Queste forze, nel reciproco rispetto, hanno il dovere di portare in fondo il lavoro iniziato in un momento cruciale per la vita delle famiglie e delle imprese italiane”.

Lo spettro della caduta del Governo è un’ipotesi a cui i sindaci non vogliono neppure pensare: “Se non dovessero farlo si prenderebbero una responsabilità storica davanti all’Italia e all’Europa e davanti alle future generazioni. Ora più che mai abbiamo bisogno di stabilità, certezze e coerenza per continuare la trasformazione delle nostre città perché senza la rinascita di queste non rinascerà neanche l’Italia”.