Ex cava di Chiuso, il ‘no’ del Comune potrebbe non bastare. E’ polemica

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L'ingresso all'ex cava di Chiuso, sede della ditta Pozzi Strade

Con una delibera il Comune boccia la richiesta della Pozzi e rimanda alla Provincia

La decisione dopo i controlli sull’area da parte della Polizia Locale e Provinciale

LECCO – Parere negativo, seppur con un’incognita: nel prossimo Consiglio comunale, l’amministrazione Brivio esprimerà giudizio non favorevole alla richiesta della Pozzi Strade di realizzare un deposito temporaneo di materiali edili nell’area di sua proprietà, all’interno dell’ex cava di Chiuso.

E’ stata l’assessore all’Urbanistica, Gaia Bolognini, in commissione, a rendere nota la delibera che sarà portata il prossimo lunedì in Consiglio comunale. E’ un cambio di giudizio quello della maggioranza, inizialmente orientata ad esprimersi a favore (per poi rimandare dopo la presentazione della raccolta firme dei cittadini), sulla variazione al PGT richiesta dalla Pozzi Strade per attuare il progetto.

Una decisione maturata, ha spiegato Bolognini, a seguito di un controllo attuato dalla Polizia Locale e dalla Polizia Provinciale, insieme al personale dell’Ufficio Ambiente e dell’Ufficio Edilizia Privata, che avrebbe dato evidenze (non sono state rese note) tali da far cambiare idea all’amministrazione comunale.

L’assessore Gaia Bolognini

Il Comune dice quindi ‘no’ alla Pozzi e “se la Provincia dovesse concludere positivamente il suo iter autorizzativo, il Comune chiederà alla Provincia di tenere conto di alcune prescrizioni a maggiore tutela dei cittadini” ha spiegato l’assessore. Tra queste che non aumentino i volumi di traffico veicolare legate all’attività dell’impresa, che sia prevista una fascia di rispetto residenziale e che all’interno dell’area non si faccia attività conto terzi.

Ma quanto conta il parere del Comune?

Un parere sfavorevole quindi, ma subordinato alla decisione che prenderà la Provincia: è questo passaggio che ha agitato critiche e perplessità da parte delle opposizioni.

“Il Comune si prenda le sue responsabilità, non può mette il piede in due scarpe, così prende in giro i cittadini. E’ un atto politico ciò a cui siamo chiamati” è intervenuto Massimo Riva dei Cinque Stelle che presenterà un proprio documento di bocciatura.

“Bene che la giunta abbia cambiato parere – gli ha fatto eco Alberto Anghileri della sinistra – ma non posso credere che la Provincia possa fare da sé, oltretutto non con una decisione politica ma attraverso una commissione tecnica”.

I consiglieri Riva e Anghileri nel sopralluogo alla cava a fine gennaio

Eppure così parrebbe: secondo le spiegazioni della dirigente comunale arch. Esmeralda Geraci, “la competenza sull’autorizzazione è della Provincia” che non sarebbe obbligata a tenere conto del parere del Comune, così come degli enti che compongono la conferenza dei servizi. Non solo, l’eventuale variante di PGT diventerebbe conseguente alla decisione della Provincia e potrebbe arrivare in municipio come semplice presa d’atto.

“Eppure – ha ricordato Emilio Minuzzo di Forza Italia – il sindaco aveva rassicurato i cittadini di Chiuso che il giudizio del Comune sarebbe stato vincolante”.

Lo striscione del comitato dei cittadini di Chiuso mostrato lo scorso consiglio comunale

Le minoranze chiedono all’amministrazione una bocciatura chiara, “senza se e senza ma”, lo hanno ribadito dal centrodestra Filippo Boscagli, Antonio Grandino, Alberto Negrini, Dario Spreafico di Vivere Lecco ma anche Andrea Frigerio di Italia Viva, mentre Stefano Parolari della Lega si è rivolto all’assessore chiedendole di “non prestarsi a questo gioco”.

“Sono perplesso – ha replicato dal Pd, Stefano Citterio – Il contenuto della delibera è chiarissimo. Mi sembrano polemiche da campagna elettorale”.

Anche l’assessore all’Ambiente, Alessio Dossi, ha ribadito che “la direzione è chiara, per noi il parere è sfavorevole, sono stati solo aggiunti degli affinamenti che non possono offuscare quello che è il pensiero dell’amministrazione”.