Il XIV Congresso regionale si è chiuso martedì 18 giugno al Quark Hotel di Milano
“La Lombardia resta locomotiva del Paese, ma crescono squilibri e fragilità” ha detto Nava nel suo intervento conclusivo al congresso regionale
MILANO – Fabio Nava resta al timone della Cisl Lombardia. La conferma è arrivata alla conclusione del XIV Congresso regionale, che si è svolto al Quark Hotel di Milano e ha riunito, tra ieri e oggi, oltre 360 delegati provenienti da ogni angolo della regione.
Per Nava, che aveva assunto la guida della segreteria regionale lo scorso febbraio, si tratta di una riconferma importante, accompagnata dalla rielezione dell’intera segreteria uscente: Enzo Mesagna, Dino Perboni e Roberta Vaia. La squadra resta dunque compatta, chiamata a guidare il sindacato in una delle fasi più complesse del mondo del lavoro.
Il segretario non ha nascosto le difficoltà, ma ha anche tracciato una rotta netta per i prossimi anni. “Ci aspettano quattro anni densi di impegni e responsabilità – ha dichiarato Nava nel suo intervento conclusivo –. Anche un’area avanzata come la Lombardia, locomotiva del Paese con un tasso di occupazione superiore al 68%, presenta profonde contraddizioni. Non mancano innovazione e impresa, ma restano forti squilibri tra territori, tra città e periferie”.

L’immagine che emerge è quella di una regione brillante, ma attraversata da fragilità crescenti. Nava ha voluto riportare al centro la persona e la comunità, senza trascurare il peso delle disuguaglianze che si fanno sentire anche tra chi un lavoro ce l’ha: “In Lombardia 900 mila lombardi, nonostante abbiano un lavoro, faticano ad arrivare a fine mese. Serve un nuovo Patto Sociale che coinvolga tutte le forze vive del territorio – sindacati, imprese, istituzioni, giovani, terzo settore – per costruire insieme risposte condivise, solide, durature”.
A suggellare i lavori congressuali è intervenuta anche la segretaria generale della Cisl nazionale, Daniela Fumarola, che ha ribadito l’importanza del radicamento territoriale e della partecipazione sindacale.
Con 731 mila iscritti, la Cisl Lombardia si conferma la più grande articolazione territoriale della Confederazione a livello nazionale. Un dato che acquista ancora più valore alla luce della crescita registrata tra il 2023 e il 2024 soprattutto tra i lavoratori attivi, i giovani e i cittadini immigrati. Un segnale chiaro che racconta di una realtà sindacale capace di rinnovarsi e di intercettare nuove energie.
Oggi, martedì, si chiude dunque un congresso che ha messo in luce tanto le sfide quanto le risorse della Lombardia. Una regione che corre, ma che ha bisogno di riscoprire il senso della comunità. E il sindacato, a quanto pare, vuole esserci.