Firmato il nuovo Dpcm, bar e ristoranti chiusi dalle 18. Ecco le nuove misure

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Bar e ristoranti chiusi dalle 18, stop a cinema, teatri, palestre e piscine

Il nuovo Dpcm presentato dal premier Conte

ROMA / LECCO – E’ arrivata nella notte la firma del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sul nuovo Dpcm con le misure anti-contagio che impongono un’ulteriore stretta alle attività economiche per tentare di contenere la diffusione del Coronavirus.

Il documento è stato illustrato nel primo pomeriggio dal premier ed è frutto di un duro confronto con le Regioni.

“I dati non possono lasciarci indifferenti” ha detto Conte intervenendo in conferenza stampa sottolineando “la rapida crescita di contagi” su tutta la penisola e “lo stress sul sistema sanitario che ha raggiunto livelli preoccupanti”.

“Il governo si è dato l’obiettivo di tenere sotto controllo la curva epidemiologica – ha proseguito il premier – solo in questo modo potremo gestire la pandemia senza rimanere sopraffatti” ovvero “continuando a garantire cure e ricoveri a tutti i cittadini, evitando un secondo lockdown generalizzato. Il Paese non può più permetterselo”.

Per Conte “dobbiamo evitare di ritrovarci nella condizione di scegliere tra salute ed economia. Di qui la necessità di introdurre misure più restrittive” a cui seguiranno aiuti alle categorie penalizzate.

Le principali misure

I provvedimenti contenuti nel Dpcm avranno validità da domani, lunedì, fino al 24 novembre. Ecco le principali novità:

SCUOLE

Resta garantita in presenza l’attività didattica ed educativa per il primo ciclo di istruzione e per i servizi educativi per l’infanzia. Le scuole secondarie di secondo grado (superiori) adottano forme flessibili nell’organizzazione della didattica in presenza e a distanza per almeno il 75%, con la possibilità di istituire turni pomeridiani e disponendo ingressi dopo le ore 9. In Lombardia, però, vige l’ordinanza regionale che impone la didattica a distanza nelle scuole superiori fino al 13 novembre.

LOCALI PUBBLICI

Confermata la chiusura alle 18 (fino alle 5 della mattina) di bar, ristoranti, gelaterie e pasticceria, evitata la loro serrata totale nei fine settimana. Al tavolo potranno sedersi fino ad un massimo di quattro persone, salvo che siano tutte conviventi. Dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici.

Resta consentita la ristorazione all’interno degli alberghi ma riservata agli ospiti che vi alloggiano. Consentita la ristorazione con consegna a domicilio fino alle 24 e ad asporto, con divieto di consumare i pasti sul posto o nelle adiacenze dei locali. Aperti i locali di ristorazione nelle stazioni di servizio lungo la rete autostradale, negli ospedali e negli aeroporti.

SPETTACOLI E SVAGO

Stop all’attività di cinema, teatri e centri benessere. Chiuse sale slot e centri scommesse. Stadi e palazzetti sportivi saranno di nuovo vietati agli spettatori. Restano chiuse sale da ballo e discoteche. Manifestazioni pubbliche consentite solo in forma ‘statica’. Sono vietate le feste nei luoghi al chiuso e all’aperto, comprese quelle conseguenti alle cerimonie civili e religiose.

SPORT

Chiuse le palestre, piscine e comprensori sciistici. Consentita l’attività sportiva di base e l’attività motoria svolte all’aperto presso centri e circoli sportivi e parchi pubblici, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale. Sospesi eventi e competizioni sportive degli sport individuali e di squadra fatto salvo le competizioni riconosciute di interesse nazionale nei settori professionistici e dilettantistici.

QUI IL DOCUMENTO COMPLETO 

A dicembre le prime dosi del vaccino

“Se questo mese di novembre rispetteremo tutti le nuove regole – ha aggiunto Conte – potremo far scendere la curve epidemiologica” e quindi “allentare le misure a dicembre”

“La commissione europea ha stipulato contratti per il vaccino”, ha ricordato Conte, “che prevedono già a dicembre le prime dosi. Se questi impegni saranno rispettati potremo intervenire subito a distribuire il vaccino alle categorie sociali più fragili, agli operatori sanitari più esposti al pericolo”.

“L’Italia – ha concluso Conte – si è dimostrata grande la scorsa primavera, un Paese che è grande una volta deve essere grande sempre”.