Governo in crisi. Anche a Lecco il centrodestra spinge per le elezioni

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Elezioni o governo di responsabilità: parlano i politici lecchesi

La Lega per il voto senza paura: “Il nuovo governo eviterà l’aumento dell’Iva”

LECCO – Sarà il Senato, martedì, a decidere temi e modi della crisi di governo tra Lega e Cinque Stelle: è l’esito dell’attesa riunione dei capigruppo a Palazzo Madama per calendarizzare la mozione di sfiducia nei confronti del premier Conte.

Lo scenario politico è ancora di grande incertezza tra le forze (in primis la Lega e il centrodestra) che spingono per andare subito alle elezioni, e chi invece (come M5S e PD) auspicano un governo di transizione per varare legge di bilancio e taglio dei parlamentari.

Il senatore Paolo Arrigoni (Lega)

“Per la Lega e per la maggior parte degli italiani, la soluzione migliore è andare al voto e avere un nuovo governo eletto dai cittadini – interviene il senatore lecchese della Lega, Paolo Arrigoni – Scandalosa è la proposta di Renzi, sostenuta da Grillo, di creare un papocchio che serva ad evitare l’aumento dell’Iva. Ci penserà il nuovo governo, i tempi per la manovra ci sono e i nostri esperti di economia hanno già al vaglio delle soluzioni per scongiurare l’aumento dell’imposta e puntare al rilancio del Paese. Anche la questione del taglio dei parlamentari è solo una scusa per guadagnare tempo e sposterebbe il voto al prossimo anno”.

“In pochi hanno colto quanto successo – prosegue Arrigoni – il premier Conte si è rifiutato di dimettersi e ha preteso di parlamentarizzare la sfiducia, dimenticando il fatto che la crisi si è aperta in Senato con il voto sulla TAV. Confidiamo che si possa arrivare al voto entro ottobre”.

Stefano Parolari (Lega)

La base del movimento è con Salvini, fa sapere il coordinatore provinciale del Carroccio, Stefano Parolari: “Nuovi e vecchi militanti non hanno avuto dubbi e trovano coerente la scelta di Matteo Salvini.  Quando hai un contratto di governo, entrambe le controparti devono rispettare quanto scritto, piaccia o meno. La questione dell’autonomia regionale – chiesta da Lombardia e Veneto – ha aperto lo scontro istituzionale. Sul territorio attendiamo di conoscere i prossimi sviluppi e le indicazioni che arriveranno dalla segreteria. Sicuramente da parte nostra ci sarà una risposta compatta”.

PD. Fragomeli “Governo di responsabilità, il partito sia unito”

L’on. Gian Mario Fragomeli (PD)

“Gli altri fanno casini e tocca ancora una volta al PD risolverli. Se la Lega voleva ‘rompere’ poteva farlo prima, anche a giugno, sarebbe stata una scelta legittima. Farlo ad agosto, a Parlamento chiuso e sapendo che si restringe la finestra per la manovra economica, è da irresponsabili – attacca Gian Mario Fragomeli, onorevole lecchese del Pd – Non ci dicano che il governo è caduto per la TAV, il voto era chiaro già settimane prima. E’ solo una montatura politica per giustificare la rottura”.

Per Fragomeli il governo di responsabilità è la scelta più corretta: “La decisione spetta al presidente della Repubblica e la rispetteremo. Non un governo politico (non potremmo mai fare un governo politico con i Cinque Stelle) ma che si occupi in primis della legge di bilancio e non solo. Credo che il M5S vorrà portare avanti il taglio dei parlamentari, questo significa anche riformare i collegi con i tempi previsti dalla legge, e quindi indire nuove elezioni a giugno. La legge di bilancio non sarà un impegno semplice, bisognerà trovare le risorse che altri hanno speso in provvedimenti come quota 100 e reddito di cittadinanza. Qualcuno prometteva la Flat Tax, peccato che al momento opportuno abbiano deciso di lasciare”.

Il Partito Democratico è però diviso tra chi vorrebbe subito le elezioni, proposta sostenuta dal segretario Zingaretti, e chi (come l’ex segretario ed ex premier Matteo Renzi) guarda ad un governo transitorio. Nel frattempo iniziano a circolare insistenti le voci di una scissione in casa ‘dem’.

“Mi sembra una forzatura giornalistica, una scissione metterebbe fine a qualsiasi ipotesi – dice l’onorevole lecchese – auspico che il PD arrivi in Parlamento con una voce unica”

Un appello all’unità arriva anche dal segretario provinciale del Partito Democratico, Marinella Maldini: “Il PD ha il dovere di preparasi alle sfide future ed essere unito. Dobbiamo fare sintesi di tutte le posizioni. Confidiamo nella figura del presidente della Repubblica, personalità autorevole, che saprà dare tempi e modi della crisi, sicuramente non entrerà a gamba tesa ma terrà conto delle valutazioni del Parlamento”.

Forza Italia. Piazza: “Voto subito e centrodestra allargato”

Mauro Piazza

“Voto subito – dice Mauro Piazza, consigliere regionale di Forza Italia – finalmente ci siamo tolti di torno questo vergognoso governo con i ‘grillini’ che complicavano la realizzazione di proposte importanti, tra le altre anche quella che a noi sta più a cuore ovvero l’autonomia regionale. Ora torniamo a dare voce agli elettori, senza giochini di palazzo”.

L’obiettivo, spiega Piazza, è presentare un centrodestra di nuovo unito “e allargato, per ricostruire un’area moderata che possa bilanciare il voto leghista in una coalizione più ampia. Salvini ha ragione quando dice che serve una formula nuova che includa le forze che animano il centrodestra”.

“Rinnovamento” è la parola chiave per il consigliere lecchese, “rinnovamento della classe dirigente partendo dai territorio per rappresentare il partito a livello nazionale”. Il tema è oggetto di forte discussione in Forza Italia, anch’essa a rischio scissione dopo la nascita della corrente guidata da Giovanni Toti.

“Credo siano condivisibili le idee di rinnovamento portate avanti da Toti – dice Piazza che, pur non aderendo ufficialmente al movimento di Toti, a luglio aveva partecipato insieme ad una delegazione lecchese all’evento promosso a Roma dal governatore della Liguria – serve uno sforzo per mettere insieme tutte le istanze ed evitare il frammentarsi dell’area di centro”

Fratelli d’Italia. Zamperini: “Elezioni. Non si perda altro tempo”.

Giacomo Zamperini

“Grazie a Dio anche Salvini si è accorto che andare avanti con i Cinque Stelle era dannoso per il Paese – commenta così Giacomo Zamperini da Fratelli d’Italia – ora si vada subito al voto, non si perda tempo, un governo tecnico sarebbe la brutta riproposizione del passato e obbligherebbe l’Itala ad un anno di palude”.

Per Zamperini “l’aumento dell’Iva e solo uno spauracchio” e il taglio dei parlamentari “uno specchietto per le allodole per far slittare le elezioni al prossimo anno”.

“Lega e Fratelli d’Italia hanno dimostrato sintonia e da sole, secondo i sondaggi, avrebbero la maggioranza se si candidassero assieme. Salvini e Meloni sono due protagonisti del vero cambiamento, che è sovranista. Quello che conta, però, non è raccogliere più poltrone ma avere una maggioranza forte in Parlamento, con Forza Italia e gli altri che vorranno unire le forze”.


Dal Movimento Cinque Stelle, interpellati, fanno sapere che renderanno pubblica una nota nei prossimi giorni