Il sindaco accoglie le dimissioni dell’assessore Durante: “Errore grave, ma il lavoro prosegue”

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Sciolte le riserve dopo il caso sui social: “Decisione ovvia, l’errore è stato grave e non lo minimizzo”

Solidarietà all’oramai ex assessore: “Creato un mostro in pochi click, in 5 anni ha svolto un lavoro fondamentale e che porteremo avanti”

LECCO – “Mi sono preso dei giorni per riflettere, tutto il tempo necessario. La decisione è ovvia, ho accolto le dimissioni di Alessandra Durante dal ruolo di assessore e oggi firmerò il decreto formale. Per ora manterrò io le sue deleghe, valuterò se redistribuirle poi agli altri colleghi di giunta”.

Alla fine il sindaco Gattinoni ha sciolto le riserve sul caso Durante, l’assessore alle Politiche Giovanili, Comunicazione e rapporti con i cittadini ed evoluzione digitale, finita nei giorni scorsi al centro di una bufera mediatica dopo aver risposto in anonimato e in toni maleducati ad un cittadino che sui social si lamentava della scarsa manutenzione di un tratto di via Nava. In pochi click l’amministratore del gruppo facebook dove è avvenuto lo scambio è riuscito a risalire alla vera identità dell’anonimo che aveva risposto al cittadino, scoprendo (e divulgando) che dietro quell’utente anonimo si celava proprio l’assessore Alessandra Durante. Una vicenda che si è abbattuta su Palazzo Bovara come una vera e propria tempesta, portando immediatamente l’assessore a scusarsi (via social) e a presentare poi le proprie dimissioni al sindaco Gattinoni.

Lunedì sera in Consiglio Comunale il primo cittadino aveva condannato fermamente l’episodio, definendo l’errore dell’assessore “grave, nel merito e nel metodo”, annunciando però di volersi prendere del tempo per prendere una decisione. Oggi, venerdì, a quasi una settimana dal caso, l’annuncio: Alessandra Durante non sarà più assessore a Palazzo Bovara.

Il sindaco ha voluto intervenire a tutto tondo sulla vicenda nel corso della conferenza stampa convocata venerdì mattina in sala consiliare, alla quale erano presenti anche alcuni membri della Giunta, i consiglieri di maggioranza e anche di minoranza, partendo dall’errore commesso dall’oramai ex assessore ma ribadendo solidarietà nei suoi confronti.

“A Lecco abbiamo un hater, un cyberbullo. Mi dispiace deludere la stampa e chi su questa vicenda ci ha ricamato, ma l’hater non è Alessandra Durante – ha dichiarato Gattinoni – L’errore c’è stato, è stato grave e non intendo minimizzare: l’assessore, nonostante le sue vesti di amministratore, per di più impegnato a costruire una rete educativa sull’utilizzo sano e positivo dei social, ha risposto in maniera stizzita e maleducata ad un cittadino che sui social segnalava una banalità. E quel che è peggio, lo ha fatto in maniera anonima. E’ poi successo l’irreparabile: il post e i commenti sono stati ripresi e con un’azione manipolatoria è stato detto che il cittadino sia stato definito ‘ritardato’ e ‘analfabeta’. Parole che l’assessore non ha mai scritto e che le sono state indirettamente attribuite, contribuendo a costruire un crinale di ambiguità. E’ bastato pochissimo, ed ecco creato il mostro, dato in pasto ai social e ai giornali, una catena devastante”.

Gattinoni ha ribadito e riconosciuto le colpe dell’assessore: “L’errore principale è stato agire in anonimato: chi conosce davvero Alessandra sa bene che la faccia l’ha sempre messa. Cosa l’abbia spinta ad agire così non lo so – ha continuato – ho letto e riletto più volte quei commenti, incredulo anche io: non riuscivo a riconoscere la persona che ha lavorato al mio fianco per 5 anni, portando a casa risultati importanti per la nostra città, ne cito solo alcuni: la redazione dei Patti Digitali, proprio per promuovere un uso sano e consapevole dei social network, la creazione della cosiddetta comunità educante, l’attivazione degli sportelli psicologici per gli adolescenti e i pre adolescenti, il riconoscimento Unicef Lecco Città dei Bambini. Un patrimonio che può e deve andare avanti”.

“L’errore grave che ha compiuto ha portato subito Alessandra a chiedere scusa, invece di accampare scuse, e poi nel mio ufficio a rassegnare le sue dimissioni – ha continuato Gattinoni – mi sono preso del tempo per riflettere perché tutte le cose che vi ho raccontato meritavano un approfondimento da parte mia, per valutare se cinque anni di buon operato meritassero un’uscita di scena così becera e manipolata. Mi sono infine confrontato con i colleghi di Giunta, la decisione è stata ovvia: accogliere le sue dimissioni, con l’impegno a portare avanti il grande lavoro svolto in questi cinque anni”.

Gattinoni ha concluso con un piccolo affondo: “Non so se ancora di interesse ma le piastrelle di via Pietro Nava all’origine del post sono state sistemate. Per aggiustare quello che invece si è rotto nelle persone ci vorrà un po’ di più. Infine, si stanno valutando eventuali azioni relativamente al tema della privacy: in questa catena di errori io rispondo per quanto mi compete, ovvero il comportamento dell’assessore, vedremo se ci saranno altre colpe“.