Impresa sociale: firmato l’atto di costituzione, operativa entro metà marzo

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Il 18 febbraio l’atto notarile che ha dato vita all’Associazione dei Comuni soci

L’Impresa Sociale sarà operativa entro la prima metà di marzo. Mariani: “Risultato eccezionale”

LECCO – L’Impresa Sociale è pronta a partire: pochi giorni fa, il 18 febbraio, i 26 comuni aderenti hanno firmato l’atto notarile che ha dato formalmente vita all’Associazione dei Comuni soci dell’Impresa Sociale Girasole.

Il Direttivo

Ieri sera,  mercoledì, l’assessore ai Servizi Sociali del Comune di Lecco Riccardo Mariani ha incontrato i consiglieri della commissione III per dare un aggiornamento sull’iter di costituzione della nuova società nelll’ambito delle politiche sociali: “Dopo l’atto notarile è stato individuato il consiglio direttivo, così composto: Paola Viganò presidente, Riccardo Mariani vicepresidente, e tre consiglieri Patrizia Vassena, Sabina Panzeri e Beatrice Civillini. Il compito di ogni comune ora – ha proseguito Mariani – è quello di nominare nel proprio ambito un responsabile del contratto di servizio che andrà stipulato”.

L’assessore Riccardo Mariani e la dirigente Marina Panzeri (foto archivio)

Mariani: “Risultato eccezionale”

Entro la prima metà di marzo l’Impresa Sociale sarebbe così pronta a partire, almeno questo è l’auspicio: “Per usare una metafora calcistica, siamo in zona Cesarini di questa partita e pronti a cominciare un nuovo percorso gestionale. Siamo soddisfatti, e credo di interpretare anche il clima positivo degli altri comuni aderenti in sede di stipula dell’atto notarile. Erano tutti molto contenti, l’atmosfera è stata di grande coesione inter-istituzionale che ha accompagnato un risultato direi eccezionale”. Dei 32 comuni che inizialmente avrebbero dovuto aderire all’Impresa Sociale sono 26 quelli che hanno firmato. Tra i retro-front, come noto, quello di Calolzio: “L’uscita dei comuni – ha spiegato Marina Panzeri, direttrice del Settore Politiche Sociali del Comune di Lecco – comporta semplicemente una redistribuzione della quota di solidarietà tra quelli aderenti. Si tratta di una quota da versare una volta per tutta la durata della società (2060, ndr).

Le rassicurazioni

Tra le preoccupazioni espresse dai consiglieri presenti in commissione quella di un’esternalizzazione dei servizi relativi alle politiche sociali: “Non ci sono rischi – ha ribadito Panzeri – la titolarità dei servizi rimane in carico ai comuni. Lo statuto prevede che ogni comune gestisca la quota di finanziamento dei servizi che afferiscono al proprio bilancio e nomini poi un responsabile di servizio. Il consiglio direttivo vigilerà affinché l’Impresa Sociale lavori bene”.

I Comuni aderenti

Sono 26: Annone, Bosisio, Bulciago, Carenno, Castello di Brianza, Cesana Brianza, Civate Colle Brianza, Costa Masnaga, Dolzago, Erve, Galbiate, Garbagnate, Garlate, Lecco, Malgrate, Molteno, Monte Marenzo, Olginate, Oliveto Lario, Pescate, Rogeno, Suello, Valgreghentino e Valmadrera