Italia al Centro, a Roma anche la delegazione lecchese

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Andrea Secchi e Michele Peccati insieme a GIovanni Toti

Alla presentazione del progetto di Giovanni Toti c’erano anche i rappresentanti lecchesi

Andrea Secchi: “C’è voglia di tornare a fare politica con persone preparate e competenti”

ROMA / LECCO – Si è svolta sabato a Roma, presso l’Auditorium Antonianum, alla presenza di tanti nomi noti della politica italiana, la presentazione del progetto Italia al Centro con il suo presidente Giovanni Toti.

Un appuntamento che ha visto intervenire, sotto la guida del coordinatore nazionale Gaetano Quagliariello, svariati nomi della politica italiana, tra cui quello di Carlo Calenda, che ha contraccambiato allargando l’invito a settembre per l’assemblea costituente di Azione e il ministro Roberto Cingolani che ha richiamato i valori della politica dei Si e delle responsabilità e non quella dei no a tutto e senza proposte.

Presente anche la ministra Maria Stella Gelmini, che ha fatto il punto della situazione sul regionalismo differenziato e Ettore Rosato, coordinatore nazionale di Iv, oltre a Paolo Romani, senatore di Iac, Clemente Mastella ed il sindaco di Genova Marco Bucci.

Delegati a Roma per il comitato promotore Lecchese Andrea Secchi, coordinatore provinciale di Italia al Centro e Michele Peccati, consigliere comunale di Malgrate.

“Se dovessi mettere a fattor comune gli interventi ascoltati – commenta Andrea Secchi – sicuramente la necessità di tornare a fare politica con persone preparate, competenti, responsabili nelle scelte e con una capacità amministrativa, visione del futuro e non a caccia di poltrone ”.

“Insomma – continua Secchi – perché se abbiamo bisogno di un’operazione, scegliamo il miglior chirurgo, se abbiamo bisogno di un avvocato, cerchiamo il migliore e non quello che sui social ha la pagina con più like? Ecco, quindi perché se dobbiamo eleggere un politico ci accontentiamo e non pretendiamo il meglio per il nostre territorio, per la nostra nazione e per il futuro delle nostre famiglie?”

In chiusura Giovanni Toti ha chiamato tutte le forze politiche e i presenti a riflettere su un centro moderato, liberale, riformista e che metta al centro prima le idee e i progetti, che condivida una visione e che guardi avanti senza personalismi e imposizioni o facendo scudo alla propria poltrona.