L’assessore Dossi: “Comunicare l’ambiente al nostro territorio”

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L'assessore Alessio Dossi

La lettera dell’assessore comunale di Lecco, Alessio Dossi

“Il teleriscaldamento ha riacceso l’interesse dei Comuni sulle politiche di gestione dei rifiuti”

LECCO –  “Troppo spesso, presi dal fare amministrativo, ci dimentichiamo di comunicare nella dovuta maniera proprio quanto viene fatto. Male. Perché è importante cercare di raccontarlo e spiegarlo, perché preverrebbe (o quanto meno limiterebbe) il moltiplicarsi di perplessità e dubbi i quali, forse, non nascerebbero se l’informazione fosse più continua. Provo dunque ad argomentare.

Quando detto sopra vale anche, e forse di più, per il tema ambientale. Il Comune di Lecco, in materia, sta provando a muovere passi importanti. Anche se, lo sappiamo bene, porre l’ambiente come tema trasversale è un processo, non un fatto. E quindi richiede del tempo. Il grosso problema, per quanto riguarda le questioni relative al cambiamento climatico è che questo tempo non lo abbiamo e l’urgenza di misure in grado di contrastare il riscaldamento globale è forte.

Uno dei temi centrali è certamente quello del termovalorizzatore di Valmadrera che, personalmente, seguo da anni e ha dato il via al mio impegno ambientale. La questione del teleriscaldamento ha un merito: per tanto tempo i Comuni si sono disinteressati allo sviluppo delle politiche di gestione dei rifiuti, evitando di provare a determinare lo sviluppo futuro di tale gestione. Il tema del teleriscaldamento, con tutte le sue implicazioni e comunque la si veda, ha riaperto un dibattito dovuto.

Pochi giorni fa, nell’Assemblea dei Soci di SILEA, con il voto favorevole del Comune di Lecco, è stato approvato l’atto di indirizzo per i prossimi tre anni. Questo atto di indirizzo non è caduto dal cielo: e se si ritiene che Lecco come capoluogo abbia un peso particolare nella costruzione delle politiche anche sovracomunali, nel bene e nel male, forse si potrà immaginare anche il contributo portato alla costruzione di quell’atto di indirizzo.

Un atto di indirizzo che parla di: tariffazione puntuale dei rifiuti con investimenti a carico di SILEA per non gravare sui cittadini, investimenti sull’impianto di compostaggio di Annone Brianza per la produzione circolare di bio-metano a partire dai rifiuti, l’indicazione per investimenti sull’impianto di Seruso che gestisce la frazione riciclabile del sacco trasparente, la richiesta della riconversione dell’impianto di incenerimento entro e non oltre il 2032 dentro un piano di razionalizzazione della Regione e la conseguente necessaria indicazione di trovare fonti alternative (di carattere rinnovabile) per alimentare l’eventuale rete di teleriscaldamento. Teleriscaldamento che, non dimentichiamolo, al di là del mantra con cui la parola ormai suona in Provincia di Lecco, non è di per sé una cosa negativa, anzi: dipende da quale fonte energetica lo alimenta.

E questo atto di indirizzo ha posto, ancora una volta, le condizioni perché il messaggio dei Comuni sia chiaro rispetto al fatto che vi sia una separazione delle strade tra rifiuti e alimentazione delle rete di teleriscaldamento al più tardi a partire dal 2032, data di scadenza dell’attuale AIA.

Nell’atto di indirizzo troviamo poi la richiesta che si incominci a lavorare sul concetto di End of waste. Ovvero l’idea, non tanto che i rifiuti scompaiano ma che, in una logica di economia circolare, dai rifiuti si possano trarre delle risorse e che – dunque – chiamarli ancora rifiuti divenga improprio. Un processo lungo, difficile, ma che è fondamentale sia in testa ai Comuni soci che, sempre nell’atto di indirizzo, richiedono si inizi dunque a pianificare lo sviluppo di un impianto circolare di gestione dei rifiuti, anche attraverso i dovuti approfondimenti e studi di fattibilità.

Questo atto di indirizzo, naturalmente, non è perfetto e – comunque – è il compromesso tra quasi 90 soci. Ma chi si sarebbe aspettato un tale balzo di consapevolezza in avanti solo poco tempo fa? Io credo sia un atto di indirizzo molto importante e che, tutto sommato, sia un obiettivo importante raggiunto per chi ha a cuore l’ambiente nel nostro territorio. Poi sta a tutti noi vigilare e rilanciare. Sicuramente non è un atto caduto dal cielo, ma voluto e costruito anche dal Comune di Lecco.

Però bisogna dire una cosa: quando parliamo di emissioni di CO2 dovute al termovalorizzatore e le confrontiamo con le diverse politiche che il Comune di Lecco sta mettendo in atto per il contrasto alla CO2 emessa dalla città, come avvenuto in alcune circostanze, dobbiamo fare un’operazione di onestà matematica.

Se consideriamo le sole misure di contrasto alle emissioni realizzate dal Comune di Lecco, allora dobbiamo considerare le emissioni di CO2 del termovalorizzatore quota parte della sola città di Lecco, partendo dal dato sui rifiuti inceneriti. I rifiuti inceneriti provenienti da Lecco sono circa il 10% dei rifiuti inceneriti totali e dunque, in maniera semplicistica, si può dire che la città è responsabile di circa il 10% delle emissioni di CO2 del termovalorizzatore. Questo significa poi che, sulle emissioni totali di CO2 del Comune di Lecco (stimate in circa 300.000t/anno), il forno inceneritore pesa per circa il 5%. Un dato importante perché è una fonte singola di emissioni su cui dunque è bene si sia concentrato un atto di indirizzo dei Comuni Soci Silea attento alla riconversione.

Tuttavia, esistono altri temi ambientali su cui lavoriamo come Comune di Lecco e su cui è bene porre l’attenzione nel dibattito pubblico, perché rappresentano poi il 95% delle emissioni di CO2 in atmosfera.

I temi sono quelli della mobilità, del riscaldamento domestico e dell’energia, dello sviluppo di un sistema economico sostenibile. Solo per citarne alcuni.

In questo senso, stiamo lavorando con impegno cercando di portare a casa dei risultati che possano portare al raggiungimento fissato dal Patto dei Sindaci, a cui abbiamo aderito con l’obiettivo di ridurre del 40% le emissioni di CO2 come città entro il 2030. Una sfida che pochissimi altri Comuni del territorio hanno deciso di cogliere.

In questi ultimi mesi stiamo provando a portare avanti dunque una serie di misure, già attuate o in corso di attuazione, su questo specifico tema della riduzione della CO2, anche se la questione ambientale non è solo la questione delle emissioni clima alteranti.

Molte altre misure sono state prese in campo ambientale su temi fondamentali come amianto, gestione dei rifiuti, interventi sul depuratore (realizzati da LRH), a titolo d’esempio.

Ma visto che stiamo approfondendo il ruolo del Comune sul riscaldamento climatico, mi soffermo su misure che si inseriscono in questo ambito, come la futura gratuità di alcuni parcheggi per le auto elettriche, la nascita di uno sportello energia che partirà a breve a disposizione dei cittadini, il protocollo di intesa con ANACI (amministratori di condominio) per l’efficientamento energetico degli edifici, i progetti di raccolta differenziata e di sensibilizzazione nelle scuole (progetto 22 alberi), la stimolazione della cittadinanza sui temi del Patto dei Sindaci, l’adesione al circuito InfoSOStenibile, il miglioramento della nostra capacità di controllo sul territorio degli impianti termici. A cui si aggiunge appunto anche il lavoro svolto per incidere sull’evoluzione circolare futura dell’impianto di termovalorizzazione di Valmadrera.

A breve intendiamo poi lanciare un decalogo sulla realizzazione di eventi e manifestazioni sostenibili e lavorare sull’elettrificazione della mobilità in città, operando su bike sharing e soprattutto sulla realizzazione dell’infrastruttura di colonnine di ricarica per le auto elettriche.

Queste sono alcuni degli interventi legati alla sola riduzione delle emissioni di CO2, poi ce ne sono altri su altri temi ambientali che per economia di spazio, non tocco.

Naturalmente si può fare di più. Si può sempre fare di più e ci stiamo provando. Spero in questo senso che si colga la buona volontà che non si riduce solo nel dare dei numeri, ma nel proporre azioni concrete che possano impattare su quella molteplicità di temi che la città deve affrontare e che non si riducono al solo forno inceneritore, per quanto importante.

La vera sfida ambientale, io credo, sta oggi nel fare capire che l’ambiente non è un tema solamente per addetti ai lavori o persone con una sensibilità verde. È un tema che ha implicazioni sociali ed economiche che solo una certa miopia interessata impedisce di vedere. Oggi, anche grazie al movimento dei Fridays For Future, è una questione diventata virale e di portata maggioritaria. Finalmente, forse anche troppo tardi, il tema ambientale ha assunto il proprio carattere trasversale e con esso tutti i settori dovranno fare i conti. E dopo anni di ambientalismo non posso che esserne molto contento.

Come amministrazione comunale dunque, la vera complessità, sta nell’ingaggio delle parti sociali che tendenzialmente si considerano altro rispetto al tema ambientale. Abbiamo bisogno di ripensarci in maniera abbastanza profonda come comunità economica e sociale per proporre a noi stessi sfide nuove che sappiano anche mettere in parte in discussione alcuni elementi del modello di sviluppo. Abbiamo bisogno di un’economia civile, in grado di comprendere che quei danni che creiamo oggi all’ambiente, sono poi costi economici che graveranno sul nostro bilancio sociale in maniera imprevedibile ma sicuramente pesante.
In questo senso, stiamo lavorando anche per costruire questa consapevolezza, perché sappiamo che circa il 90% delle emissioni dipendono da privati.

Se vogliamo riuscire ad ottenere dunque i nostri obiettivi di ridurre le emissioni, dobbiamo trovare la leva per essere l’innesco di processi di economia civile, come detto sopra. Solo trovando le giuste leve e accompagnando tali processi, possiamo pensare di trasformare il nostro territorio in un territorio che al 2030 potrà dire di essere un po’ meno responsabile rispetto agli effetti sociali, economici e ambientali che dipendono direttamente dal cambiamento climatico”.

Alessio Dossi
Assessore all’ambiente del Comune di Lecco